Il conte Bianchetti ritorna dall'esilio
Il 22 aprile fa ritorno in patria, dopo 15 anni di esilio a Ginevra, l'anziano conte Cesare Bianchetti (1775-1849), che fece parte nel 1831 del Governo provvisorio delle Provincie Unite, fu Ministro degli Esteri e "firmò l'atto della detronizzazione del Santo Padre".
La concessione del Pontefice è limitata ad un anno. Bianchetti è stato capitano degli Ussari e dei Dragoni nel triennio giacobino, Podestà di Bologna nel 1811 e collaboratore del Viceré Eugenio.
Durante la restaurazione è stato, assieme all'Agucchi, uno dei capi carismatici della massoneria bolognese.
Nel 1848, dopo il combattimento dell'8 agosto, sarà eletto Prolegato. Durante il successivo assedio austriaco si offrirà al nemico come ostaggio per salvare la città.
- Umberto Beseghi, Cesare Bianchetti dopo la rivoluzione del 1831, in: "Strenna storica bolognese", 7 (1957), pp. 337-346
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 1., p. 55
- Carlo Manelli, La Massoneria a Bologna dal XII al XX secolo, Bologna, Analisi, 1986, pp. 60, 70-71