Lo "Stabat Mater" di Rossini all'Archiginnasio
Nell'Aula dei Legisti dell'Archiginnasio si esegue il 18 marzo lo Stabat Mater di Gioachino Rossini, diretto da Gaetano Donizetti.
L'opera ha avuto grande successo a Parigi nel gennaio 1842 e il maestro pesarese ha accettato di eseguire la prima italiana a Bologna, purché il ricavato servisse a fondare "almeno le prime basi" di una cassa di pensione per cantanti e musicisti bolognesi "specialmente bisognosi" (la futura Istituzione Rossini).
Per l'occasione è raccolta un'orchestra di 63 elementi, in parte professionisti, in parte giovani studenti o aristocratici dilettanti. Stessa composizione ha il coro, di 87 elementi.
Tra i solisti, vagliati da Rossini personalmente, spiccano i nomi del soprano Clara Novello (1818-1908), insuperabile interprete delle opere di Donizetti, e del famoso tenore Nicola Ivanoff (1810-1880).
Vi sono anche dilettanti di talento, quali la contessa Clementina degli Antoni e il conte Pompeo Belgioioso.
Per non creare disturbo durante le prove, circondate da grande riserbo, è deviato persino il traffico delle carrozze.
La sera della prima, alla quale assistono anche il cardinale legato Spinola e l'Arcivescovo Oppizzoni, Rossini si assenta, dopo aver presentato il maestro Donizetti e i cantanti.
Interverrà solo alla terza e ultima esecuzione, accolto da “festosissime acclamazioni”. Apparirà allora particolarmente emozionato: abbraccerà e bacerà il direttore e piangerà a dirotto, tra le grida assordanti del pubblico.
Dopo questo importante evento musicale, l'aula dell'Archiginnasio sarà conosciuta per sempre come la Sala dello Stabat Mater.
Una replica dell'opera si terrà a palazzo Hercolani, sede di un frequentato salotto letterario animato dalla principessa Maria Laura Malvezzi (Donna Marì).
Il successo dello Stabat Mater accellererà le trattative di Rossini e del Comune di Bologna per avere Donizetti come direttore del Liceo musicale, avviate fin dal 1841. Al maestro bergamasco verrà offerta anche la direzione di tutte le manifestazioni cittadine e uno stipendio maggiore di quello in precedenza concordato con Mercadante.
Il marchese Pizzardi gli offrirà un "delizioso appartamento" nel suo palazzo. Nonostante gli accorati appelli di Rossini - "Non m'abbandonare Donizetti! Attendo come una innamorata la tua decisione" - il tentativo non andrà a buon fine.
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