Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1841Il Ritiro della Beata Vergine del CarmineDon Sebastiano Capelli apre, "mediante le spontanee offerte di caritatevoli persone", il Ritiro della Beata Vergine del Carmine, conosciuto più avanti anche come Istituto della Beata Vergine della Croce e del Carmine. Ha per scopo di ospitare e istruire "fanciulle e giovanette miserabili al tutto e bisognose massimamente di pronto e istantaneo soccorso, per imprevisti casi onde possano essere esposte a gravi pericoli". Le ragazze - in media una quindicina - vengono occupate in lavori femminili adatti alla loro età e in seguito collocate a servizio presso famiglie "oneste e religiose".dettagli
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1841Il portico della TrinitàIn via Santo Stefano è costruito in forme neoclassiche il portico della chiesa della Trinità, ampliata dieci anni prima. Autore del progetto è Enrico Brunetti Rodati (1813-1859), architetto formatosi presso il Collegio Artistico Venturoli.dettagli
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1841Restaurato il Santuario di Santa Maria Lacrimosa degli AlemanniE' riaperto al culto il Santuario di S. Maria Lacrimosa degli Alemanni, situato lungo la via Emilia fuori porta Maggiore. Esso comprende due distinti edifici religiosi: la chiesa di S. Maria degli Alemanni, costruita con annesso ospedale nel XIII secolo dall'Ordine dei Cavalieri Teutonici, e la chiesa di S. Maria Lacrimosa, sorta nel XVI secolo per custodire un'immagine miracolosa della Madonna. Il complesso fu ingrandito nel XVII secolo dai Carmelitani Scalzi, con la costruzione del loro convento e del lungo portico, che arriva fino a Porta Maggiore. La chiesa fu ampliata con il probabile intervento di Alfonso Torreggiani (1682-1764) e la costruzione, nel 1690, della Cappella della Sacra Famiglia, capolavoro in stile barocco di Ferdinando Bibiena (1657-1743). Con la soppressione della congregazione nel 1797, il convento diventò bene demaniale e fu venduto a privati, mentre nel 1808 l'antico ospedale degli Alemanni fu ridotto ad abitazioni e botteghe. Nello stesso anno la chiesa, con la doppia denominazione di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni, divenne parrocchiale. L'ultimo radicale restauro, effettuato tra il 1837 e il 1841, ha lasciato poche tracce del passato: il campanile trecentesco dell'antica chiesa degli Alemanni - un tempo disposta con l’abside a oriente - e il pronao cinquecentesco di S. Maria Lacrimosa. Il nuovo tempio è disegnato da don Gaetano Cesari "esimio dilettante di architettura". Il Santuario subirà ancora rifacimenti nel Novecento.dettagli
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1841Rifacimento della chiesa di San Giuseppe dei Cappuccini in ValdipietraPer impulso di padre Paolo Turtura da Castel San Pietro inizia la ricostruzione della chiesa di San Giuseppe in Valdipietra (o Val di Pietra) dei Padri Cappuccini, situata fuori porta Saragozza. Il progetto dell'architetto Filippo Antolini (1787-1858) si rifà "a dettami di gusto ancora neoclassico, ormai anacronistici affatto, ispirandosi a modelli palladiani" (Biagi Maino). Nel 1818 i Frati Minori, che un tempo avevano il loro monastero sul Monte Calvario, sono succeduti ai Servi di Maria, che dopo le soppressioni napoleoniche avevano continuato a curare la parrocchia. Nel cantiere della nuova chiesa comincia a lavorare come decoratore Alessandro Guardassoni (1819-1888), che qui vede all'opera Adeodato Malatesta (1806-1891), insigne esponente del purismo pittorico e autore della grande pala per l'altare maggiore raffigurante lo Sposalizio della Madonna e San Giuseppe (1844). Folgorato dal suo insegnamento, nel 1843 lo seguirà a Modena. Il pittore bolognese, forse l'artista più influente nei decenni centrali dell'800, sarà nuovamente attivo per i Cappuccini nel 1855 (Crocifissione con i dolenti) e nel 1877 (San Francesco riceve le stimmate). Lavoreranno in San Giuseppe anche Carlo Ernesto Liverati (1805-1844), prematuramente scomparso, e Antonio Muzzi (1815-1894), autore del Martirio di San Fedele. Nell'apparato decorativo grande rilievo avranno molte statue di apostoli, profeti e frati cappuccini disposte in nicchie tra le paraste della navata, eseguite da Giovanni Putti (1771-1847) e aiuti. La chiesa di San Giuseppe sarà completata - e consacrata dall'Arcivescovo Oppizzoni - nel 1844. Nel 1866 parte del convento verrà occupato dall'esercito e i frati potranno recuperarlo solo nel 182. Nel 1926, centenario della nascita di san Francesco d'Assisi, sarà sistemato il piazzale della chiesa e il prato antistante verrà trasformato in giardino pubblico. Nel 1944 il convento sarà colpito dai bombardamenti, che distruggeranno in gran parte la biblioteca, con la perdita di oltre 20mila volumi. Nel 1968, al centro del presbiterio della chiesa, sarà costruito un altare rivolto ai fedeli, su progetto di Giuseppe Coccolini e con bassorilievi dello scultore Marco Marchesini.dettagli
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1841Villa Legatizia a San Michele in BoscoI Legati Luigi Vannicelli Casoni (1801-1877) e Ugo Pietro Spinola (1791-1858) promuovono il restauro dell'antico convento di San Michele in Bosco come villa legatizia. Nei decenni precedenti, durante i quali servì da caserma e da casa di forza, il complesso ha subito grandi devastazioni. Alcuni ambienti - ad esempio il teatrino allestito nel '700 in legno dai Bibiena - risultano perduti irrimediabilmente. Nei locali restaurati viene allestita una vasta collezione di ritratti di pontefici, che in seguito sarà in gran parte dispersa. Nel 1849 a San Michele in Bosco saranno appostati i cannoni austriaci che per otto giorni bombarderanno il centro della città, seminando il terrore tra gli abitanti. In seguito il convento riprenderà un ruolo rappresentanza e di accoglienza di ospiti illustri, quali il Granduca di Toscana Leopoldo II e lo zar di Russia Nicola I (1850). Nel 1857 ospiterà Pio IX durante il suo viaggio nelle Legazioni e con l'Unità si trasformerà in Villa Reale.dettagli
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1841Ristampa della "Felsina Pittrice" di Carlo Cesare MalvasiaPresso la Tipografia Guidi all'Ancora di Strada Galliera viene ristampata la Felsina pittrice del canonico Carlo Cesare Malvasia (1616-1693). Contiene "aggiunte, correzioni e note inedite del medesimo autore, di Giampietro Zanotti e di altri autori viventi". Pubblicata la prima volta nel 1678, l'opera è una importante testimonianza della scuola artistica emiliana, al culmine nel XVII secolo. Questa edizione critica è dedicata al prof. Matteo Venturoli (1775-1860), ordinario di clinica chirurgica dell'Università e fondatore della Società Medico-Chirurgica bolognese. Proprietario di una "magnifica libreria ricca di cose d'arte e di rare edizioni", che lascerà in eredità al Comune, è apprezzato il suo valido contributo alla rinascita dell'Archiginnasio.dettagli
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1841"Sull'avvenire dell'industria" dedicato a Camillo PizzardiIl dott. Carlo Frulli pubblica presso la Tipografia Sassi e Fonderia Amoretti l'opuscolo Sull'avvenire della industria. Brevi considerazioni economico-statistiche, dedicato a Camillo Pizzardi. Pur non parlando della situazione bolognese esso appare come un forte richiamo al "radicale rivolgimento" in atto nell'economia e "il segno dell'affacciarsi di una nuova mentalità industriale" (Dal Pane). Secondo l'autore il marchese Pizzardi "unisce in alto grado il vero spirito della grande industria". La sua ascesa economica è cominciata durante il periodo napoleonico, durante il quale ha acquistato terreni a poco prezzo dall'asse dei beni nazionali. Messi a coltura a riso e canapa, vi ha applicato sistemi e tecniche nuove. In seguito ha perfezionato i suoi mulini aumentandone la produttività e si è dato al poco praticato commercio del riso. Nel 1837 è stato tra i fondatori della Cassa di Risparmio di Bologna. Ha dato impulso al rinnovamento urbanistico di Castagnolo Maggiore, divenuto nel 1818, su sua istanza, Castel Maggiore.dettagli
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1841Il traghetto al Passo del TrebboL'ingegnere Giuseppe Ferri fabbrica una nuova barca che deve servire come traghetto tra le due sponde del Reno al Passo del Trebbo. In questo tratto del fiume si estrae quasi tutta la ghiaia che serve a ricoprire le strade della Bassa bolognese. Nei mesi di maggio e giugno, in particolare, i carri che trasportano i materiali ingombrano le vie e il letto del fiume, "il quale offre l'aspetto d'una fiera o d'un grosso mercato di bestiami". La frazione di Trebbo, a pochi chilometri da Castel Maggiore, è abitata da povere famiglie di braccianti, che "nei giorni buoni" passano le giornate nell'alveo del Reno a raccogliere, vagliare e caricare la ghiaia. Le barche dei traghetti sul Reno sono per lo più di legno e scorrono lungo un cavo di canapa, conducendo il viandanti da una riva all'altra del fiume. Il traghetto del Trebbo - il più importante di tutti, poiché unisce il territorio di Calderara alla strada di Corticella - rimarrà attivo, con modalità diverse, fino agli anni Sessanta del Novecento.dettagli
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1841Edizione delle opere di Luigi GalvaniNella sessione del 14 novembre 1839 l'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna delibera la pubblicazione delle opere di Luigi Galvani (1737-1798), il celebre medico e scienziato bolognese scopritore dell'elettricità animale. Poco tempo prima essa è entrata in possesso dei suoi manoscritti per testamento del nipote Giovanni Aldini, che ne ha continuato l'attività scientifica. Le Opere edite e inedite del Prof. Luigi Galvani vengono stampate nel 1841 dalla tipografia di Emidio Dall'Olmo.dettagli
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1841Atterrato il torresotto di San MartinoPer "allargare e abbellire" il borgo della Paglia (poi via Belle Arti) viene atterrato il torresotto di San Martino, appartenente alle mura del Mille. Conosciuto anche come Torre dei Mezzavacca - dalla famiglia che lo ebbe in affitto nel XV secolo - o Porta della Paglia, era situato nella discesa tra il teatro Contavalli e Palazzo Bentivoglio. In una loggetta coperta erano dipinti alcuni santi e campeggiava una iscrizione dedicata a Bartolomeo Mezzavacca, creato cardinale da Urbano VI nel 1379, assieme allo stemma della famiglia.dettagli
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8 maggio 1841La Società Medica Chirurgica si insedia all'ArchiginnasioIl Senatore Francesco Guidotti Magnani propone al consiglio comunale di offrire alcuni locali al piano terra dell'Archiginnasio alla Società Medica Chirurgica. L'8 maggio 1841 essa prende possesso di quella che sarà la sua sede definitiva. Nei nuovi locali trova alloggio il Gabinetto Anatomo Patologico, costituito nel 1826, mentre il Gabinetto di Lettura sarà trasferito in Borgo Salamo e poi in Piazza Calderini. L'attività della Società bolognese culminerà con la partecipazione nel 1846 alla sua prima assise internazionale, il Congresso degli Scienziati di Genova. Sarà l'occasione per avviare promettenti rapporti con ambienti scientifici non solo italiani.dettagli
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26 maggio 1841L'Istituto di don Moretti per "poveri artisti"Nell'ex convento di S. Agostino in via Barberia, risalente al XIV secolo, don Luigi Moretti avvia, "mediante elargizioni volontarie dei cittadini", una scuola serale e festiva per giovani apprendisti artigiani. Ad essa è aggregato un asilo maschile per bambini abbandonati e orfani di padre. Vari sono i mestieri insegnati: sellaio, falegname, fabbro, macellaio, calzolaio. Dopo l'Unità l'azione caritativa verrà meno e il fondatore riterrà la scuola "di esclusiva e privata sua proprietà, avendo con mezzi propri acquistato e risarcito il locale" (Palmieri). Dal 1898 l'edificio, destinato in un primo tempo ai Salesiani di don Bosco, diventerà l'Ospizio San Vincenzo dé Paoli, ovvero la Casa del Clero. Vi saranno trasferite alcune immagini sacre, prima ospitate nel vicino Oratorio di S. Maria della Neve.dettagli
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8 giugno 1841I principi Poniatowski cantano le opere di Donizetti alla Società del CasinoNel 1841 la Società del Casino si dota di un piccolo teatro, ricavato all'interno del grande salone al piano nobile. L'8 giugno è qui rappresentata la Giovanna di Napoli di Gaetano Donizetti (1797-1848). Dal 20 giugno, per tre sere, il marchese Sampieri dirigerà con successo nella stessa sala la Lucrezia Borgia. Il 24 aprile 1843 andrà in scena ancora un‘opera del compositore bergamasco, la Linda di Chamounix, rappresentata a Bologna per la prima volta. Tuti questi lavori vedono protagonisti i principi Giuseppe e Carlo Poniatowski e la moglie di quest'ultimo, Agnese Montecatini. L'interpretazione di Linda da parte della Montecatini susciterà la generale ammirazione, mentre del basso Carlo verrà ammirato il canto nitido e la capacità di muoversi in scena. Ma sarà il tenore Giuseppe Poniatowski a rapire ogni cuore nell'aria finale, con "quella soave sua voce condotta con quella maestria a lui tutta propria, abbellita da quella grazia che solo una gentilezza insita nell'anima può ispirare". Alla rappresentazione assisteranno grandi artisti del canto, come i soprani Isabella Colbran e Erminia Frezzolini e il tenore Nicola Ivanoff.dettagli
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19 agosto 1841Muore a Bologna l'attore Luigi VestriLuigi Vestri (1781-1841), l'attore teatrale più famoso del suo tempo, definito "onore e delizia delle scene italiane", muore dopo una dolorosa malattia in uno degli alloggi ricavati nell'ex convento della Maddalena, vicino all'Arena del Sole. Il funerale si tiene il 21 agosto nella chiesa di San Benedetto.Nella prima parte dell'anno ha recitato a Bologna all'Arena e al Teatro Comunale, poi la malattia l'ha costretto a letto. Una “fisica indisposizione invadeva il morale, e producevagli una malinconia tormentosa che non mai lo abbandonava”. Tutto il mondo teatrale ha seguito col fiato sospeso il peggiorare delle sue condizioni.Vestri lascia cinque figli, ma nessuna eredità. Sarà eseguita una recita straordinaria al Teatro comunale e il ricavato andrà alla famiglia.In seguito gli Accademici Concordi apriranno una sottoscrizione e faranno una serie di spettacoli a scopo benefico al Contavalli per erigergli un monumento. Nel 1843 sarà collocato alla Certosa un suo busto, opera dello scultore toscano Lorenzo Bartolini (1770-1850).dettagli
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2 settembre 1841Muore Francesco RosaspinaMuore il celebre incisore Francesco Rosaspina (1762-1841). Amico di Andrea Appiani e Giovanni Battista Bodoni, è stato professore dell'Accademia Clementina e dal 1804 al 1842 dell'Accademia di Belle Arti. Rappresentò l'Istituto delle Scienze ai Comizi di Lione del 1802 e fu poi inserito nel Collegio dei Dotti. In seguito si dedicò alla "riproduzione di gran genere", eseguendo incisioni da capolavori di grandi artisti, come Parmigianino, Albani e i Carracci.dettagli
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2 settembre 1841Achille Castagnoli e la Società FerdinandeaE' arrestato a Bologna Achille Castagnoli, poeta e critico letterario di Cervia (RA), "vecchio ribelle del 1831" e direttore del giornale "Il Solerte". Durante la perquisizione della sua casa, la polizia trova un bastone con all‘interno una lama. In precedenza sono state intercettate alcune sue lettere con parole offensive nei confronti del Papa e del card. legato Macchi. Castagnoli, carbonaro e ambiguo informatore del Governo, viene accusato di aver fondato, assieme al barone Flaminio Baratelli di Ferrara e ad altri amici, la Società Ferdinandea (o Lega Fernandina), che si propone di sollevare le Legazioni per unirle al Lombardo Veneto sotto l'Imperatore d'Austria. Delle inclinazioni di alcuni carbonari romagnoli verso l'Austria si parlò anche nei processi del 1821. Riconosciuto come cospiratore ostile al Governo pontificio, sarà condannato a vent'anni di galera e inviato al carcere per prigionieri politici di Civita Castellana. Ne uscirà con l‘amnistia di Pio IX e secondo alcune voci morirà a Napoli il 15 maggio 1848 combattendo per la libertà. Secondo altri cadrà invece nel 1849 alla difesa di Roma.dettagli
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15 settembre 1841Il cardinale Spinola nuovo Legato a BolognaIl cardinale Vincenzo Macchi (1770-1860) lascia la carica di Legato a Bologna ed è destinato alla prefettura della segnatura di giustizia. Lo sostituisce il cardinale Ugo Pietro Spinola (1791-1858), già presidente della congregazione di revisione. Farà il suo ingresso in città il 5 novembre.dettagli
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2 novembre 1841Progetto per le Scuole dei PoverelliIl conte Giovanni Massei, a nome di un gruppo di nobili e professionisti bolognesi, propone all'Arcivescovo Oppizzoni di fondare le Scuole dei Poverelli, simili a quelle istituite a Macerata dal marchese Domenico Ricci. Lo scopo è di "togliere il disgustoso e lagrimevole spettacolo dei vagabondi fanciulli, che per loro sfortunata condizione sogliono crescere in età privi di soccorsi intellettuali, morali e fisici". Esse dovrebbero ospitare dall'alba al tramonto bambini "di provata povertà" tra i 4 a gli 8 anni, trattenendoli in pratiche religiose, esercizi di lettura e scrittura, piccoli lavori manuali, dando loro una minestra a mezzogiorno. Con un nome diverso e una propaganda meno clamorosa si tratta di una iniziativa simile a quella fallita nel 1836 per gli asili infantili. Essa incontrerà ancora una volta le perplessità dell'Arcivescovo e l'opposizione del Prefetto della Sacra Congregazione degli Studi. La proposta di Massei sarà ripresa nel 1843, con eguale insuccesso, dal conte Carlo Marsili, col nome di Scuole infantili. Per la realizzazione di asili per i bambini poveri occorrerà attendere l'avvento di Pio IX.dettagli
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20 novembre 1841Successo al Teatro comunale per l'opera "Antonio Foscarini"Al Teatro comunale va in scena con successo l‘opera Antonio Foscarini, tragedia lirica in tre atti di Carlo Cohen, su libretto di Leopoldo Tarantini. Carlo Emery Cohen (1815-1880) è un compositore napoletano, autore di numerosi canti e di alcune opere. Pubblicherà le sue opere principali tra il 1835 e il 1880. In occasione del suo Album di canto per camera viene descritto come “facile e gentil menestrello, dall'aria spensierata, dal guardo profondo, dalla voce melodiosa", che “canta ancora le composizioni che fa” tanto da renderle inimitabili.dettagli
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15 dicembre 1841Torna il vaiolo. Incentivi per la vaccinazioneUna notificazione della Sacra Consulta per la Sanità stabilisce che la vaccinazione contro il vaiolo è un titolo preferenziale nei concorsi pubblici e per l'accesso a sussidi governativi. Nel 1841 vengono vaccinati 1109 bambini. Durante l'anno il vaiolo riprende fare numerose vittime. A Bologna e nel circondario si contano oltre 400 morti. Dal 1839 la Società Medica Chirurgica assegna a trenta bambini che si sottopongono alla prevenzione un premio in denaro, che nel 1841 è elevato a uno scudo d'oro. Esso viene consegnato ai beneficiari all'inizio della campagna di vaccinazione. Tra il 1841 e il 1842 l'epidemia di vaiolo sarà particolarmente funesta, poiché sarà associata ad un'epidemia di scarlattina: questo "malaugurato connubio" accrescerà "alcun poco oltre l'usato il numero delle vittime infelici".dettagli