Pubblicate le opere di Giulio Perticari
Presso la tipografia Guidi all'Ancora di Bologna vengono stampate le opere dello scrittore e poeta Giulio Perticari (1779-1822). I tre volumi contengono anche una parte del suo epistolario.
Di nobile famiglia pesarese, Perticari nacque a Savignano di Romagna. Si laureò a Roma in giurisprudenza, applicandosi però soprattutto nelle lettere e nelle arti.
Fu giudice a Pesaro e podestà a Savignano, dove fondò l'Accademia dei Filopatridi. Durante il Regno italico fu membro del Collegio elettorale. Nel 1807 pubblicò un Panegirico a Napoleone il Massimo in stile "pomposamente entusiastico".
Nel 1812 sposò la bella figlia di Vincenzo Monti, Costanza e le nozze furono celebrate dai migliori letterati del tempo.
Viaggiò col suocero e spesso lo ebbe ospite nella sua casa di Pesaro, chiamata per le buone frequentazioni - da Rossini a Leopardi, da Giordani a Stendhal - "l'Atene delle Marche".
Nel 1814 fu accanto a Murat e divenne amico del generale Pepe, che iniziò alla poesia di Dante e al quale dedicò una Vita di Cola di Rienzo.
Nel 1818 animò a Roma all'antiromantico "Giornale Arcadico". Fu poeta e prosatore. Tra le sue opere più note i due volumi de Gli scrittori del Trecento e i loro imitatori, che testimoniano la sua partecipazione alla importante discussione sulla lingua italiana, che animava in quel periodo i circoli letterari.
Nel 1821, dopo un viaggio con Monti a Venezia e in Lombardia, fu costretto a rientrare nelle Marche per l'aggravarsi della malattia, che poco lo condusse alla morte.
- Augusto Campana, Perticari e Leopardi, "Giornale arcadico" e "Effemeridi letterarie", Roma, Colombo, 1991
- Anna Maria Di Martino, Quel divino ingegno. Giulio Perticari: un intellettuale tra impero e Restaurazione, Napoli, Liguori, 1997
- Manuale della letteratura italiana, compilato dai professori Alessandro D'Ancona e Orazio Bacci, 2. ed., Firenze, G. Barbera, 1895, vol. 5., pp. 295-297