Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
-
1837Un terzo dei cittadini bolognesi sono bisognosiNel 1837 la popolazione di Bologna è di circa 66.000 persone. Di queste circa un terzo è composta da poveri bisognosi. Oltre il 70 per cento dei maschi sopra i 25 anni è analfabeta.dettagli
-
1837Proibita la lettura del "Journal des débats"La Segreteria di Stato proibisce la lettura del “Journal des débats” presso la Società del Casino, il club bolognese “più di ogni altro meritevole di sorveglianza politica”. Sulla testata francese, unico giornale politico a fare da contraltare al foglio governativo “Gazzetta di Bologna”, sono comparsi articoli critici nei confronti della situazione politica ed economico-sociale dello Stato Pontificio. La censura non sarà comunque mai troppo rigida su una stampa estera tanto poco diffusa. A Bologna sono solo una ventina gli abbonati al “Journal des débats”, compresi alcuni caffè conosciuti dalla polizia come “covi liberali”. Tra essi il Caffè degli Studenti, nella piazza del teatro sotto il portico di Palazzo Paleotti, gli Stelloni al Canton dé Fiori, il Caffè delle Scienze e della Barchetta in Borgo Salamo e pochi altri.dettagli
-
1837Discorso di Antonio Montanari sulle casse di risparmioAntonio Montanari (1811-1898), studioso di economia nato a Meldola (FO), pubblica il discorso Dei Vantaggi che le Casse di Risparmio arrecano al Consorzio Civile, in cui illustra i pregi di questi istituti bancari e sostiene la necessità di fondarne uno a Bologna. Amico intimo di Minghetti, Audinot e Berti Pichat, Montanari è collaboratore del "Felsineo", giornale che dirigerà tra il 1847 e il 1848. Nel 1848 sarà a Roma ministro nel governo di Pellegrino Rossi e dopo l'assassinio di questi seguirà Pio IX in esilio a Gaeta. Assieme a Vincenzo Ferranti è l'esponente più in vista della corrente politica liberale moderata vicina al pensiero di Gioberti.dettagli
-
1837Lavatoio pubblico sul canale di RenoL'Assunteria del Canale di Reno fa costruire un lavatoio pubblico nei pressi del ponte delle Lame, per procurare “alle classi indigenti della popolazione il mezzo di un comodo per esse del tutto nuovo”.dettagli
-
1837Restaurato il Palazzo della MercanziaSu progetto di Carlo Scarabelli viene restaurato il Palazzo della Mercanzia, antica sede degli affari al centro del “carrobbio” (incrocio di quattro strade) posto nei pressi delle due torri. Nell'occasione è rivista la disposizione degli spazi interni, rifatto l'atrio d'ingresso e iniziata la costruzione della scala, che sarà completata nel 1857. Molto criticata è l'apertura di una seconda porta d'ingresso accanto all'antica, con "un ornato fino a terra contro l'uso di quei tempi". Sotto il portico è collocato un cartello, che ricorda il restauro: "Sedem instaurant commercia qui faciunt". Nel 1840-41 sarà costruito il fianco su via Castiglione e anche in questa occasione non mancheranno "i lamenti de' buongustai", che troveranno in disaccordo la parte nuova e quella antica del palazzo.dettagli
-
1837Il salumificio LanzariniE' fondato il salumificio dei fratelli Lanzarini, con sede in via Porta Nova n. 12. Tra i prodotti commerciati vi sono vari tipi di salami, mortadelle, capocolli, prosciutti al naturale o “all'addobbo” (affumicati), spalle di S. Secondo, coppa di testa, coppone, bondiole, zamponi, cotechini, cappellotti con pasta dello zampone, galantine a macchina, ciccioli. In listino anche carni fresche - costole, teste, ossami, rognoni, “bruttacci” o puntine - e grassi, quali lardo, pancette, strutto, sugna. Alla fine del secolo la Grande Fabbricazione di Salumi Fratelli Lanzarini occuperà 40 operai e avrà in dotazione un motore a gas “di 6 cavalli di forza”. Una specialità della casa saranno le scatole di cotechino cotto. All‘Esposizione di Vienna del 1873 otterrà la medaglia del progresso e più avanti il brevetto reale per la preparazione di scatole di salumi da esportazione.dettagli
-
25 gennaio 1837Muore Giuseppe GuidiciniIl 25 gennaio muore l'ingegnere e architetto Giuseppe Guidicini (1763-1837), autore delle Cose Notabili della Città di Bologna, preziosa fonte per la storia della città. Svolse la sua attività professionale come ingegnere della municipalità. Nel dicembre 1800 fu nominato ispettore generale della pubblica illuminazione. Di sentimenti liberali, fu amico e stretto collaboratore di Ferdinando Marescalchi (1754-1816), che "lo tenne sempre in gran pregio ed estimazione". Nel 1803, dopo la nomina del conte a ministro per le Relazioni estere della Repubblica Italiana, fu da lui chiamato a Parigi come capo della contabilità. Qui ebbe incarichi di fiducia da parte dello stesso Napoleone. Tornato in patria nel 1815 riprese la modesta posizione precedente "non essendosi voluto piegare a prestare i suoi servigi, benché richiesti, al nuovo regime" e dedicò gli ultimi anni agli studi storici.dettagli
-
9 febbraio 1837Sulla necessità di coltivare l'olivoCon una dissertazione letta il 9 febbraio all’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, il professor Fulvio Gozzi propone di reintrodurre la coltivazione dell'olivo nel territorio bolognese, da tempo trascurata. La presenza degli olivi in questa zona è da sempre sottoposta ai cicli climatici e i periodi caratterizzati da freddo intenso invernale non sono favorevoli. Nel passato comunque la pianta di olivo è ben documentata sulle colline intorno alla città. Gli Statuti di Bologna del XIII secolo citano, ad esempio, un aulivetum nella valle dell’Aposa, dove era presente anche un oliveto del monastero di S. Procolo. Le olive bolognesi erano in passato "tanto grosse, dolci e perfette al pari a quelle di Spagna". Il prof. Gozzi ha fatto venire da Lucca duemila “ulivastrelli di seme” e li ha piantati in un podere dell’Accademia fuori Porta Castiglione. Innestate dopo tre anni, le piante sono state acquistate da vari possidenti e poco dopo sui colli bolognesi sono sorti vari oliveti. Intanto con l’aiuto di un grande esperto della pianta, il sacerdote lucchese don Miri, altri oliveti già esistenti vengono “ordinati e governati”.dettagli
-
marzo 1837Forte epidemia di grippeIn marzo, dopo aver colpito duramente i paesi del nord Europa, si diffonde anche in Italia una violenta epidemia di influenza, conosciuta con il nome francese di "grippe" (Grip). A Bologna si manifesta “con molta estensione”, attaccando circa 20.000 persone, quasi i due terzi della popolazione della città. Per fortuna la prognosi risulta generalmente benigna e si risolve in 5-7 giorni di malattia, nei casi di pazienti che non presentano "cattive disposizioni ai visceri". Tra i sintomi più comuni vi sono: mal di testa, prostrazione, dolore alle giunture e alle estremità inferiori, difficoltà di respiro, tosse, un mal di gola che in alcuni casi si estende "allo interno del petto", febbre "senza grande urto e pienezza nel polso", sudori. I medici prescrivono soprattutto riposo e dieta, oltre che decotti di fiori di tiglio e di sambuco, sale amaro purgativo, olio di ricino e salassi nei casi più gravi. Alcuni esperti ritengono che la Grippe sia il "morbo precursore" del colera asiatico.dettagli
-
15 aprile 1837Opere di Donizetti al ComunaleIl 15 aprile debutta al Teatro Comunale l'opera Marino Faliero di Gaetano Donizetti (1797-1848). Nel ruolo di Elena canta il soprano Giuseppina Strepponi (1815-1897), amica e futura moglie di Giuseppe Verdi. Il basso-baritono Domenico Cosselli (1801-1855) è Marino Faliero e il fiorentino Napoleone Moriani (1808-1878), chiamato “il tenore della bella morte”, recita Fernando. Il 9 maggio “la grande triade” va in scena in un'altra opera di Donizetti, il dramma tragico Lucia di Lammermoor. La Strepponi è Lucia, Domenico Cosselli interpreta Enrico e Napoleone Moriani Edgardo.dettagli
-
20 aprile 1837Eclissi totale di lunaIl 20 aprile dalle 19 e 35 inizia una eclissi totale di luna, con ombra massima alle 20 e 37.Il sole dovrebbe trovarsi sotto l'orizzonte, ma, per effetto della rifrazione dell'atmosfera terrestre, rimane al di sopra dell'orizzonte ad occidente, mentre la luna appare eclissata "all'orizzonte orientale".A Bologna l‘eclissi viene osservata in tutte le sue fasi principali, nonostante il tempo incerto. Corrisponde esattamente “nei tempi, e nelle posizioni della Luna” determinate sulla scorta delle Effemeridi dell‘Osservatorio Astronomico dell‘Università.La prima uscita dall'ombra si ha alle 22 e 18. A Bologna il fenomeno cessa del tutto alle 23 e 19.dettagli
-
maggio 1837Abolite le agenzie di assicurazione straniereNello Stato Pontificio vengono abolite le agenzie assicurative straniere e sostituite con la Privilegiata Società Pontificia di Assicurazioni di Roma. Da alcuni anni a Bologna sono aperte alcune agenzie austriache: la Compagnia di Assicurazione contro gli incendi di Milano (1834) e le Assicurazioni Generali Austro-Italiche di Venezia (1835). Nel 1837, pochi mesi prima della Società romana, è stata inaugurata la Compagnia Assicurazioni di Trieste. Esse hanno dato buona prova del loro operato: sulla "Gazzetta privilegiata di Bologna" del 7 settembre 1835 si legge: La prontezza con cui vengono liquidati e pagati i danni d'Incendio dalla Compagnia di Milano sono la garanzia più certa che possa ricevere un proprietario nel farsi assicurare dalla medesima, poiché in tanti sinistri avvenuti nella Provincia, ha dato sempre prova di una illimitata buona fede. La stessa Gazzetta il 29 ottobre sottolinea il "felice successo" delle Assicurazioni Generali Austro-Italiche di Venezia, rappresentate a Bologna da Domenico Gambarini. La Società Pontificia opererà in condizioni difficili: nell'autunno del 1839, ad esempio, dovrà far fronte a rimborsi di "più e più migliaia di scudi" per "insoliti e gravi incendi" avvenuti nei mesi precedenti a Bologna e dintorni.dettagli
-
29 maggio 1837Balzac incontra Rossini a BolognaLo scrittore francese Honoré de Balzac (1799-1850), di passaggio a Bologna in compagnia della contessa Clara Maffei, visita la pinacoteca dell'Accademia di Belle Arti e incontra Gioachino Rossini, da poco tornato in città. In seguito dirà di aver visto "la Santa Cecilia di Raffaello e anche la Santa Cecilia di Rossini", cioè la bella compagna del compositore - e futura moglie - Olympe Pélissier, già conosciuta a Parigi. Si lamenterà, inoltre, di non aver trovato musica a Bologna, se non quella ascoltata dagli angeli nel dipinto di Raffaello e quella che "riposa nella testa" di Rossini, essendo il compositore ormai lontano dalle scene.dettagli
-
5 luglio 1837Riaperta la chiesa di S. IsaiaE' riaperta al culto la chiesa di S. Isaia. Secondo la leggenda fu eretta nel I secolo d.C., ma i primi documenti risalgono al 1058. Fu riedificata nel 1624-1633, su disegno di Pietro Fiorini. Ospita la celebre Madonna del Pianto, del XVI secolo, un tempo nella chiesa di Santa Cristina di Pietralata. Si dice che durante la terribile epidemia di peste del 1630, l'immagine lacrimasse copiosamente. L' "ingrandimento" della chiesa è stata intrapreso dal parroco e dai parrocchiani nel 1827, chiudendo il portico verso la strada pubblica e occupando lo spazio dell'antica sacrestia. La trasformazione più recente è opera di Luigi Marchesini (1796-1882), che ha aggiunto le due navate laterali, l'abside, ha voltato un catino con lanterna sopra l'altare maggiore e ha rimodernato le cantorie. In quella della controfacciata, nel 1833 è stato posto un organo a canne, opera di Vincenzo Mazzetti, che sarà più volte restaurato nel corso dell'Ottocento. Marchesini è anche autore della nuova ampia sacrestia, ricavata dalla ex chiesa degli Agonizzanti. Sopra all'altare è stata posta una Madonna di Lippo Dalmasio proveniente da una casa privata.dettagli
-
14 luglio 1837La Cassa di RisparmioUn decreto del Legato cardinale Vincenzo Macchi sancisce l'apertura della Cassa di Risparmio di Bologna, creata da circa cento privati cittadini. Tra gli azionisti fondatori figura anche Gioachino Rossini. La banca accetta depositi in denaro e concede prestiti dietro determinate garanzie. I depositi possono essere effettuati ogni domenica, eccetto Pasqua e Natale. La restituzione dei depositi è fissata per il mercoledì. La prima sede è in un locale al piano superiore del Palazzo del Podestà, concesso gratuitamente “dalla Comunale Rappresentanza”. Dal 1° ottobre l'istituto comincia a ricevere “i risparmii (sic) degl'industriosi” . I depositi all'apertura sono 126, per 213 scudi e 21 baiocchi. Nel 1876 assommeranno a 15 milioni di lire. L'apertura di questa banca, pensata come una società di credito al servizio delle classi popolari, è un indicatore di ripresa economica, dopo un lungo periodo di depressione contrassegnato dalla scarsità di capitali d'investimento.dettagli
-
settembre 1837La vita di Mozart di Paolina LeopardiIn occasione delle nozze di Camillo Compagnoni Marefoschi con Costanza Bonaccorsi la tipografia Nobili pubblica una elegantissima edizione numerata della Vita di Mozart. La biografia - un libretto di 35 pagine in bella veste grafica - è una delle prime in lingua italiana del grande compositore. Essa appare anonima, ma si verrà a sapere che l'autrice è Paolina Leopardi (1800-1869), sorella di Giacomo, da poco scomparso. Sarà ella stessa, brillante scrittrice e traduttrice, a confermarlo in una lettera all'amica bolognese Anna Brighenti, senza riportare la sua “gran rabbia” per la censura ecclesiastica che ha emendato “i più piccanti pezzi”. Diversi critici riterranno l'opera una traduzione della Vie de Mozart di Stendhal, ma la fonte principale di Paolina è invece, per sua stessa ammissione, la biografia mozartiana di Georg Nikolaus Nissen (1828), che sposò Maria Constanze Weber, vedova del grande salisburghese. Secondo Giovanni Viglier, nel libro l'amata sorella del poeta “ripercorre la vicenda terrena di Wolfgang e vi trova analogie con quella di Giacomo: la breve vita, l’odio tenace verso la soffocante città natale, il rapporto problematico con il padre, la mancanza di mezzi che rende difficile la vita del genio”. Il 29 marzo 2023, per celebrare il 250° anniversario del soggiorno di Mozart a Bologna, l'Oratorio di San Filippo Neri ospiterà un recital dell'attrice Sonia Bergamasco e del pianista Marco Scolastra, che combinerà la lettura di brani dell'opera di Paolina Leopardi con pezzi mozartiani.dettagli
-
20 settembre 1837Il ferro a vaporeSamuele Baar, proprietario di una macchina a vapore per il trattamento dei panni, si stabilisce a Bologna in via della Libertà, nei pressi di Porta San Mamolo. Con questa macchina promette di “convertire in dritto il rovescio del panno” dei vestiti vecchi. Passati sotto il vapore, i panni “acquistano un lucido perfetto” e diventano come nuovi. Il Baar assicura inoltre di poter levare qualunque macchia dai tessuti di lana e soprattutto di stirare i panni “qualunque piega falsa” abbiano presa.dettagli
-
25 novembre 1837Regolamento delle Scuole PieUn nuovo Regolamento, voluto dall'Arcivescovo card. Oppizzoni, rivede tutti gli aspetti della vita scolastica. L'amministrazione delle scuole è affidata a una Commissione, che sostituisce l'antica Congregazione laica. Essa è composta di dodici membri, dei quali solo quattro ecclesiastici. E' stabilito che le Scuole Pie devono servire per i bambini poveri, ma sono comunque esclusi i figli degli accattoni e di coloro che esercitano mestieri "vili". I bambini agiati sono ammessi, a pagamento, solo se non impediscono l'ingresso dei bisognosi. I maestri devono “assuefare” gli scolari all'uso della lingua italiana al posto del dialetto e inculcare precetti di educazione civica. E' vietato l'uso di sferze e percosse. Sono permesse solo “mortificazioni” e penitenze “discrete”. Più delle punizioni, però, devono essere i premi a invogliare allo studio. La modifica più sostanziale è la distinzione delle classi in inferiori (scuole elementari) e superiori (scuole medie). Le prime sono gratuite per tutti, le seconde a pagamento per gli agiati e gratuite per i bambini poveri meritevoli e predisposti. Le scuole centrali prevedono 10 classi di aritmetica, 2 di calligrafia, 1 di disegno, 1 di canto e 3 di latino; quelle cantonali corrispondono alle scuole dei Quattro Quartieri, fondate nel 1830 dal canonico Sebastiano Capelli.dettagli
-
5 dicembre 1837Le Scuole Pie in San DomenicoIl Comune e l'Arcivescovo stipulano una permuta, grazie alla quale l'edificio dell'Archiginnasio è restituito alla municipalità, mentre alle Scuole Pie è concesso “un nuovo fabbricato aderente al convento di S. Domenico, più un compenso di scudi 3.000”. Nell'antica sede universitaria dell'Archiginnasio si trasferisce la biblioteca comunale, decisione presa già da tempo (21 dicembre 1835) dall'Amministrazione, dopo aver constatato la grave insufficienza dei locali conventuali in cui era collocata. L'edificio nella strada di San Domenico sarà "ridotto all'uso e alle comodità di pubbliche scuole" su progetto di Giuseppe Tubertini (1759-1831), nei pressi della piazzetta ricavata nel 1828 dal principe Felice Baciocchi davanti al suo palazzo. L'erezione del “vasto fabbricato” delle Scuole Pie, sull'area dell'antica foresteria e infermeria, comporterà l'atterramento di due archi del portico di San Domenico. La nuova sede sarà inaugurata il 15 settembre 1839, con la tradizionale cerimonia della distribuzione dei premi agli alunni più meritevoli, alla presenza delle loro famiglie.dettagli
-
26 dicembre 1837Il Comunale primo "campo di vittoria" per Emilia BoldriniPer il carnevale del 1837-38 al Teatro comunale si rappresentano due opere serie, la Straniera di Vincenzo Bellini (26 dicembre) e la Gemma di Vergy di Gaetano Donizetti (27 gennaio). Protagonista in entrambe è la bolognese Emilia Boldrini (1822-post 1853), allieva di Luigi Ronzi, “giovinetta di belle speranze“ di soli quindici anni al debutto sulle scene. Genio precoce del canto lirico, essa unisce all’avveneza della persona “un'anima di quelle poche, a cui è dato di poter interpretare il sentimento, e la forza tutta, del concetto musicale, e del personaggio, a cui deve informarsi l'artista”. Nella Gemma di Vergy deve superare un “forte timore” all’inizio del primo atto, ma nel secondo supera ogni aspettativa e mostra una “singolare bravura, sostenendo con magistero di gesto e di portamento la difficilissima parte di Gemma”. Bologna e il Comunale sono il suo primo “campo di vittoria”. La sua carriera proseguirà “colla stessa fortuna e con lo stesso splendore” nei teatri italiani e quindi in Europa.dettagli