Il Catasto Gregoriano
Entra in vigore il Catasto Piano-Gregoriano, promosso nel 1816 da papa Pio VII e completato nel 1835 durante il papato di Gregorio XVI.
Realizzato a cura della Congregazione dei catasti, tramite la Direzione Generale del Censo, è stato distinto in “rustico” e “urbano”.
Ha preso spunto dal Catasto napoleonico per le Legazioni. Le provincie di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì e Rimini furono, infatti, in parte rilevate tra il 1807 e il 1815.
Ne sono state prodotte due copie: una per le Cancellerie del Censo locali - tutte istituite entro il 1819 - e una per l'ufficio centrale di Roma.
Nel 1817 è stato emanato nel 1817 con il fine di allineare le misure e le stime e definire gli strumenti per i rilievi. Come per il Catasto napoleonico, è stato adottato il sistema metrico decimale
Le mappe del Piano-Gregoriano rimarranno in vigore fino al 1870, quando verrà introdotto il Catasto Rustico.
- Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, p. 73
- Roberto Fregna, La città e il suolo urbano nel Catasto Gregoriano di Bologna (1835), in: Storia di Bologna, direttore: Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna in età contemporanea. 1796-1914, a cura di Aldo Berselli e Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2010, pp. 208-213
- Giampaolo Venturi, Il governo tra Chiesa e Stato, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, p. 267