Dopo la fallita spedizione mazziniana in Savoia la Giovine Italia scompare a Bologna
Alcune centinaia di fuoriusciti italiani, con l'aiuto di elementi polacchi e francesi, entrano il 3 febbraio nella Savoia, con l'intento di sollevare i contadini e abbattere la monarchia sabauda.
La spedizione è finanziata da Giuseppe Mazzini (1805-1872) con fondi raccolti tra i patrioti italiani - per circa un terzo dalla nobile rivoluzionaria Cristina Trivulzio di Belgioioso (1808-1871) - ed è guidata dai generali Gerolamo Ramorino (1792-1849), ex ufficiale napoleonico e protagonista dei moti carbonari del 1821, e Carlo Angelo Bianco (1798-1843), anch'egli implicato nella cospirazione del 1821 e aderente alla Giovine Italia.
L'azione, ben conosciuta e controllata dalla polizia, fallisce sul nascere. L'unico episodio di rilievo è l'azione di una colonna di insorti a Les Échelles, che occupa la locale stazione dei carabinieri, ma subito viene respinta in Francia dalla guarnigione piemontese di Le Pont-de-Beauvoisin, lasciando tre morti e due prigionieri, che saranno poi processati e fucilati.
All'arrivo delle notizie dalla Savoia, i mazziniani bolognesi decidono di interrompere ogni contatto con i cospiratori all'estero e di sciogliersi dall'obbligo di seguire i loro progetti.
Nel 1834, a Bologna, la Giovine Italia praticamente non esiste più. Seguiranno alcuni anni di pausa, in cui la cospirazione mazziniana sarà "di fatto sopita e resa impotente", soprattutto per lo stretto controllo militare austriaco sullo Stato pontificio.
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 36
- Giulio Cavazza, Cospirazioni e moti risorgimentali dal 1831 al 1845 nei ricordi di Augusto Aglebert, in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, pp. 138-139, 151-152, note 32-33
- Silvio Stringari, Il primo centenario della spedizione mazziniana in Savoia. 1834-1934, Paris, Imp. du Centaure