Riaprono la chiesa e l'oratorio di San Carlo
La chiesa e l'oratorio della Confraternita di Santa Maria del Paradiso vengono raperti. L'antica associazione laicale, sorta nel 1466 e dedita all'assistenza dei poveri e degli infermi, risorge dopo la soppressione in epoca napoleonica. Rimarrà attiva fino al 1896, quando verrà abolita definitivamente.
Dal novembre 1937 la parrocchia di S. Carlo ospiterà la prima casa bolognese dei Padri Camilliani, dediti all'assistenza degli infermi negli ospedali cittadini.
L'oratorio, risalente al 1667, è dedicato anche a S. Carlo Borromeo (1538-1584), che fu studente e Legato pontificio a Bologna. Dopo la cessazione della confraternita sarà dato in uso ai Salesiani per alcuni anni.
L'edificio si salverà miracolosamente dal bombardamento del 29 gennaio 1944, che colpirà la parrocchia e distruggerà il vicino seminario arcivescovile.
Il merito sarà dato a S. Antonio da Padova, che dal 1221 al 1225 fu ospite nel vicino convento di S. Maria delle Pugliole. Sarà restaurato nel 2001, a cura di Marco Poli e Patrizia Nardi.
La chiesa di S. Carlo (dal popolo chiamata San Carlino), gravemente danneggiata dalla guerra - ma forse in gran parte recuperabile - sarà invece ricostruita ex novo nel secondo dopoguerra con una facciata in stile neo-romanico.
- Carlo De Angelis, Ricostruire come? La Bologna del dopoguerra, in: Rinnovare Bologna tra '800 e '900, a cura di Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2019, p. 63 (foto)
- Mario Facci, I Padri Ministri degli Infermi (Camilliani) a Bologna, 1596-1996, Borgonuovo di Sasso Marconi, Zampighi, 1996, pp. 209-213
- Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, vol. 4., Bologna, Società Tipografica dei Compositori, 1872, p. 244
- Marco Poli, Patrizia Nardi, Oratorio di San Carlo in Bologna, Bologna, Costa, 2001