Il conservatorio delle Putte di Santa Marta
Termina la sistemazione dei locali dell'antico convento delle Vallombrosane di Santa Caterina in Strada Maggiore. Il 1° aprile vi si trasferiscono nove ragazze già ospitate in Santa Croce, alle quali se ne aggiungeranno poco dopo altre undici.
Finalmente il Conservatorio delle Putte di Santa Marta, il più antico istituto di educazione femminile esistente a Bologna, fondato nel 1505 da Carlo Duosi per fanciulle orfane appartenenti a buone famiglie cadute in disgrazia, ottiene una sede definitiva.
L'istituto, che ha come fine di "prevenire molti enormi e perniciosi scandali", che possono nascere a causa della miseria delle giovani, è un'emanazione dell'Opera Pia dei Poveri Vergognosi.
Ha avuto in passato donazioni e lasciti generosi, grazie alle indulgenze stabilite dai papi Gregorio XIII e Alessandro VII.
Il convento di Santa Caterina in Strada Maggiore è stato occupato dal 1799 al 1822 dalle Putte dei Mendicanti di San Gregorio, ma già nel 1817 il cardinale Oppizzoni l'aveva assegnato all'Amministrazione dei Poveri Vergognosi in cambio del Conservatorio di San Vitale, ceduto definitivamente all'Opera Mendicanti.
Le ospiti di Santa Marta saranno in media 15 dal 1833 al 1860 e 24 dal 1860 al 1880, con una punta di 29 tra il 1880 e il 1885.
Il loro numero scenderà lentamente nel secolo successivo e saranno solo cinque alla chiusura del conservatorio nel giugno 1980.
- Augusto Aglebert, La riforma delle Opere Pie di Bologna e il loro passato, presente ed avvenire. Descrizione e proposte, Bologna, Regia Tipografia, 1874, pp. 42-43
- Serafino Biffi, Sui riformatori pei giovani, in: “Memorie del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere. Classe di lettere e scienze morali e politiche”, 11 (1870), p. 148
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 145, 185
- Aristide Burzi, Monografia del Conservatorio femminile di Santa Marta, Bologna, Tipografia Gamberini e Parmeggiani, 1888
- Decennale eucaristica 1992 Santa Caterina di Strada Maggiore in Bologna, s.l., s.e., stampa 1992
- Andrea Farnè, Le opere pie a Bologna. Ruolo e storia della Compagnia de' Poveri Vergognosi, Bologna, Le coq, 1989, pp. 113-117
- Lucia Ferrante, Il sostegno alle giovani declassate. L'Opera pia dei poveri vergognosi di Bologna e il Conservatorio di Santa Marta, in: Povertà e innovazioni istituzionali in Italia. Dal Medioevo ad oggi, a cura di Vera Zamagni, Bologna, Il mulino, 2000, pp. 207-223
- Fabio Fogacci, Da Conservatorio di putte a casa protetta. Il recupero dello storico complesso di Santa Marta in Strada Maggiore, in: “Bologna. Mensile dell'Amministrazione comunale”, 6/7 (1989), p. 38
- Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, vol. 5., Bologna, Tipografia Militare già delle Scienze, 1873, p. 232
- Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata, Firenze, coi tipi di M. Cellini e c., 1858, vol. 3., pp. 273-274
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Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, p. 278