Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1830Restauri nella chiesa dei Santi Giuseppe e IgnazioSu progetto dell'ing. Francesco Santini (1763-1840) viene costruito il campanile della chiesa dei Santi Giuseppe e Ignazio in via Castiglione, nata nel XVII secolo come chiesa del conservatorio di S. Giuseppe. Nel 1840 verrà rifatta la facciata all'angolo con via Borgo dell'Oro, opera di Luigi Rizzoli, e saranno dipinte le pareti e la volta, mentre nel 1880 sarà sistemato il pavimento. Nel 1930 la chiesa sarà notevolmente ingrandita, con l'aggiunta di tre cappelle e una nuova abside.dettagli
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1830Un cardinale dall'animo filantropicoIl cardinale legato di Bologna Tommaso Bernetti (1779-1852) si rivela uomo dall'animo filantropico. Nella casa di ricovero di Bologna vengono ospitati moltissimi bisognosi e ammalati, che vivono per strada senza lavoro né cibo. Dato lo straordinario numero dei poveri, il prelato fa costruire ricoveri anche a Budrio e a Loiano. A lui si deve inoltre la chiusura del carcere del Torrone, ospitato fin dal 1352 nella torre all'angolo tra le attuali via Ugo Bassi e via Venezian. Il fortilizio viene mozzato e su via dei Vetturini è aperto un portone. La galera è trasferita in San Giovanni in Monte. Nel 1874 vi sarà, però, ancora rinchiuso l'agitatore anarchico Andrea Costa, arrestato prima del fallito moto bakuniniano.dettagli
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1830Evitata la distruzione del Compianto di Niccolò dell'ArcaUn professore dell'Accademia riesce ad impedire la distruzione del Compianto di Nicolò dell'Arca, meraviglia della scultura che D'Annunzio chiamerà “l'urlo di pietra”. L'Amministrazione degli Ospedali è infatti intenzionata a distruggere il capolavoro, malamente conservato in un oscuro corridoio di via Drapperie, di fianco alla chiesa di Santa Maria della Vita. Ricoperte da diverse mani di "orribile" vernice, nella luce incerta dell'androne, le Marie piangenti sono diventate le "burde", cioè le streghe, che turbano i sogni dei bambini bolognesi. Sarà però solo alla fine dell'800, dopo la scoperta della firma autentica dell'artista, sul cuscino dove posa la testa del Redentore, e dopo gli interventi a difesa dell'opera di Alfonso Rubbiani e Corrado Ricci, che sarà avviato un vero restauro a cura dello scultore Montaguti e della ditta di ceramiche Minghetti.dettagli
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1830Le Scuole della ProvvidenzaUna Pia Unione di otto nobili signore e il sacerdote don Sebastiano Capelli fondano le Scuole della Provvidenza, poste sotto la protezione dell'arcivescovo Oppizzoni, che assegnerà loro diversi legati dell'Ospedale Maggiore. Esse "sono dirette a togliere dal trivio, dalla continua presenza del mal esempio, dall'ozio e dall'ignoranza di ogni cosa le figlie della classe infima del popolo". Accolgono bambine povere e abbandonate "vaganti nelle pubbliche strade" di età compresa tra i sei e gli otto anni, alle quali è data una istruzione elementare e "vengono anche somministrati oggetti di vestiario, refezione ed altro". Le ragazze rimangono in sede tutto il giorno e alla sera sono accompagnate a casa dalle istitutrici. Sono istruite soprattutto nei lavori di cucito. Le scuole sono dislocate nei quattro quartieri della città. Dal 1844 saranno condotte dalle Sorelle (o Suore) della Carità, fatte venire apposta da Modena. Negli anni successivi colmeranno in parte il vuoto di iniziativa pubblica nei paesi della provincia riguardo alla lotta all'analfabetismo e alla scolarizzazione femminile. Nel 1879 saranno poste sotto l'amministrazione dei Pii Istituti educativi e confluiranno poi nell'Istituto "Margherita di Savoia".dettagli
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1830Il laboratorio di cioccolata e dolci Majani in via CarbonesiLa famiglia Majani, proprietaria dal 1796 di un laboratorio di dolciumi in vicolo Colombina, di fianco alla basilica di San Petronio, acquista un grande immobile in via de' Carbonesi. In quello che presto i bolognesi chiameranno “il Palazzo Majani” si svilupperà una fiorente azienda produttrice di cioccolato solido in sfoglia (o scorza), oltre che di confetti al rosolio e gelatine di frutta. Al pianterreno saranno allestiti il laboratorio e il negozio, ai piani superiori gli appartamenti della famiglia. Nel 1856 Giuseppe Majani acquisterà a Torino moderni macchinari per la fabbricazione del cioccolato e l'azienda diventerà Stabilimento a vapore di confetture e cioccolata. Nel 1865 in via Carbonesi aprirà la prima sala da the della città dotata di luce elettrica. Nel 1878 la ditta Majani otterrà il titolo di fornitore reale e l'uso dello stemma sabaudo. Lo stesso anno vincerà una medaglia d'argento all'Esposizione di Parigi.dettagli
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1830Fine del trasporto del legname sul RenoViene firmato per l'ultima volta un contratto di trasporto del legname sul Reno per fluitazione. Era questo fin dal Medioevo il sistema più economico per far viaggiare tondame e tronchi squadrati. . Tagliati sulle cime dell'Alpe - ovvero l'alto Appennino - i tronchi d'albero erano condotti al fiume principale attraverso gli affluenti: il Silla, il Limentra di Treppio, il Setta. Dopo aver percorso il fondovalle, giungevano alla chiusa di Casalecchio e quindi fino al cuore di Bologna attraverso il canale di Reno, oppure su strada. Erano tenuti sul filo della corrente da appositi operai, i conductores legnamini o condotti legati da esperti zatterieri. Per consentire il controllo dei trasporti fu tracciata una strada che affiancava il fiume. Il legno dell'Appennino è servito a riscaldare le case della città, ma anche a costruire il ponte di Casalecchio e molti edifici religiosi bolognesi.dettagli
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15 febbraio 1830Rissa al Teatro Contavalli durante una recita di PescantiniDurante una recita dell'Oreste di Alfieri al Teatro Contavalli da parte degli accademici Concordi scoppia una rissa in platea, con l'intervento della forza pubblica. L'attore protagonista, Federico Pescantini (1802-1875), originario di Lugo e allievo di Francesco Lombardi, autore nel 1827 del saggio Intorno all'Arte Comica, è contestato da una parte del pubblico e sostenuto invece da un gruppo di studenti romagnoli, tra i quali è anche il giovane Luigi Carlo Farini (1812-1866), futuro dittatore delle Romagne e primo ministro del Regno d'Italia. Nel 1831 Pescantini sarà tra i protagonisti della "rivoluzione municipale" bolognese, dirigerà il giornale "La Pallade", combatterà contro gli Austriaci a Rimini e dovrà andare in esilio in Francia, dove entrerà nella cospirazione mazziniana.dettagli
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21 febbraio 1830Un inverno "rigorosissimo"Le eccezionali nevicate dell'inverno 1829-1830 sono immortalate da una serie di acqueforti dei fratelli Basoli. Esse mostrano enormi cumuli di neve raccolti nelle piazze principali di Bologna, che quasi superano l'altezza delle case. Sono il frutto dello sgombero ordinato dal Governo per rendere praticabili almeno le strade più importanti e per "soccorrer le genti". In molti rioni le vie non sono percorribili e anche i carretti circolano sotto i portici. Gli archi murati dal ghiaccio e dalla neve costringono ad usare le lanterne anche di giorno. Secondo i dati raccolti dall'osservatorio metereologico dell'università, tra la prima precipitazione del 17 novembre 1829 e l'ultima del 21 febbraio 1830 la neve è caduta per 324 ore. In dicembre è nevicato per 13 giorni, contro i tre che si registrano di solito. Le temperature molto basse fanno sì che il ghiaccio e rimanga depositato a lungo, creando gravi disagi. Il 12 gennaio a Bologna la temperatura ha toccato -16 gradi, la più bassa del trentennio 1814-1843. L'ultimo giorno di gelo sarà il 6 marzo. In molti paesi della provincia l’inverno 1829-30 ha conseguenze drammatiche sul piano sociale: così sarà ricordato, ad esempio, a Baricella: “le numerose famiglie dei braccianti mancarono di vitto e di lavoro. Bisognò che il Comune provvedesse con somministrazioni in generi e ci furono inizi di rivolta e di saccheggio, faticosamente sedati”.dettagli
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maggio 1830Rossini dirige "Il Turco in Italia" in casa SampieriPer festeggiare l'onomastico del marito, la marchesa Sampieri fa costruire “un domestico elegantissimo Teatro” in una delle sale del suo palazzo e recita lei stessa, assieme ad altri “ragguardevoli soggetti”, una farsa francese intitolata Il Cuoco e il Segretario. Viene inoltre eseguito il “celebratissimo dramma” Il Turco in Italia, diretto “dall'immortale suo autore” Gioachino Rossini, che per l'occasione lo riduce ad un solo atto, per renderlo meno faticoso e difficile per i cantanti. I “numerosi e coltissimi uditori” rimangono incantati da questa esecuzione. Amico fraterno di Francesco Sampieri, Rossini interviene, con un coro da lui composto, anche in uno dei tableaux che celebrano i meriti musicali del marchese, animatore della Società del Casino. Il maestro pesarese sarà protagonista anche in giugno al Teatro Loup, dove, su iniziativa di una "unione di amatori", verrà dato il suo Tancredi, diretto da Giuseppe Manetti.dettagli
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3 maggio 1830Ultima sosta di Leopardi a BolognaGiacomo Leopardi (1798-1837) sosta per l'ultima volta a Bologna dal 3 al 9 maggio. Alloggia all'Albergo della Pace in strada Santo Stefano. In una lettera inviata alcuni giorni prima, prega Antonietta Tommasini, moglie del celebre medico Giacomo, di fare una “trottata” a Bologna, assieme alla figlia Adelaide. La scarsità di mezzi gli impedisce una diversione a Parma, dove gli amici, a lungo frequentati nel precedente soggiorno bolognese, si sono da poco trasferiti. Il 9 maggio riparte per Firenze. Il 20 marzo 1831, alcuni giorni dopo la proclamazione del Governo delle Province unite italiane, il paese di Recanati, divenuto distretto, lo nominerà Deputato rappresentante all'Assemblea di Bologna. Il poeta, tuttavia non potrà ritornare in Emilia. In quei giorni gli Austriaci riconquisteranno il capoluogo e il Governo Provvisorio lascerà la città, “per porre la sua residenza in luogo più sicuro”. Nonostante “il desiderio ardentissimo” di servire la patria, Leopardi dovrà rinunciare al mandato.dettagli
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19 agosto 1830Rossini festeggiato a Villa SampieriIl maestro Rossini è festeggiato per il suo onomastico, il 19 agosto, a Villa Sampieri a Casalecchio. Il trattenimento musicale è preceduto da un magnifico pranzo. Al sollevarsi del sipario appare in mezzo al palcoscenico, sopra una colonna ornata da ghirlande di fiori, un busto con le sue sembianze. Un coro di quindici signore intonano un canto, che allude alla ricorrenza, quindi sollevano le ghirlande e ballano assieme. In mezzo a loro c'è la marchesina Sampieri, che pone sul busto una corona. In seguito tutta la compagnia degli invitati si reca nel giardino illuminato da duemila palloncini. La passeggiata giunge fino a un fabbricato “alla Chinese”. Qui il pubblico assiste all'eruzione di una specie di vulcano “di fuoco Greco”, mentre una grande quantità di razzi “formano un bellissimo effetto”. Esperti suonatori di flauto e di chitarra e “cortesi” cantanti vestiti alla cinese si aggirano, diffondendo musica, su un piccolo battello che percorre il canale artificiale del parco. Un flautista esegue alcune melodie della Donna del lago. Infine il corteo ritorna nel Casino per ascoltare alcuni pezzi composti dal maestro e per dare inizio alle danze, che, assieme a “una sceltissima cena”, portano a conclusione la festa, oramai sul fare del giorno.dettagli
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10 ottobre 1830Muore Giovan Battista MartinettiMuore Giovan Battista Martinetti (1764-1830), “eccellente ingegnere stradale, architetto ed idraulico“, marito della contessa Cornelia Rossi di Lugo, animatrice di un celebre salotto letterario. Originario del Canton Ticino, raggiunse il padre a Bologna nel 1775 e vi frequentò l'Università e l'Accademia Clementina. Nel periodo napoleonico, in qualità di ingegnere capo della Prefettura, fu autore di numerosi progetti, quali la sistemazione dei locali per il Direttorio e il parlamento cispadano, la sistemazione del Pubblico Passeggio della Montagnola, del quartiere universitario e dell'Orto botanico. Collaborò alla costruzione di edifici prestigiosi: le ville di Aldini all'Osservanza e “alla Bastia” (con G.A. Antolini), Villa Zambeccari al Ravone (poi Villa Spada), il Teatro Contavalli, le Terme di Porretta. Suo fu anche il disegno in forme neoclassiche di un nuovo teatro e dei gabinetti d'anatomia dell'Università. Non andarono in porto invece i suoi progetti per l'allargamento di Piazza dei Celestini e per l'innalzamento della colonna di Piazza della Pace. Come ingegnere progettò arginature, ponti e strade, in particolare il nuovo tracciato di fondovalle della Strada Porrettana, completato dopo la sua morte. Dal 1818 si trasferì a Roma, dove ottenne numerosi incarichi. Costruì il macello pubblico e si occupò della bonifica dell'Agro Pontino. Fu membro dell'Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Modena, dell'Accademia Clementina a Bologna e di quella di San Luca a Roma. A Bologna fu anche tra i soci fondatori della Società Agraria e membro della Società del Casino.dettagli
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30 ottobre 1830Baraonda in teatro per RubiniNella Donna del lago di Rossini, che va in scena il 30 ottobre, Giovan Battista Rubini, “vera leggenda dell‘opera lirica”, ottiene un enorme successo, con tanti applausi “da far epoca” nella storia del Teatro Comunale. Il tenore è “costantemente e generalmente applaudito in ogni scena”. Dopo l'aria di Pacini, alla fine del secondo atto, il pubblico comincia a rumoreggiare e a pretendere il bis. Ma le repliche sono proibite dall'autorità. Il “fracasso” continuerà fino all'una dopo mezzanotte: il sipario calerà tre volte, ma non sarà possibile riprendere lo spettacolo e la prima donna non potrà cantare l'aria finale. L'opera di Rossini, tratta da The Lady of the Lake di Walter Scott, ha debuttato a Napoli nel 1819, riscuotendo poi un successo crescente, con Isabella Colbran nella parte di Elena. In seguito fu rappresentata anche a Roma, al Teatro Argentina, dove l'ascoltò Giacomo Leopardi, giudicandola "una cosa stupenda".dettagli
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3 novembre 1830All'Università sono ammessi solo studenti cattoliciIl governo pontificio vara un decreto che vieta l'iscrizione all'Università di Bologna agli studenti non cattolici. Lo scopo principale è allontanare i Greci “scismatici“, che in gran numero sono iscritti ai corsi dell'Alma Mater e "sono alimentati da uno spirito liberale, che poi si diffonde negli altri condiscepoli". Le autorità pensano anche di parificare nelle varie provincie i titoli per la laurea dottorale, cercando in questo modo di limitare il numero degli studenti dalla Romagna. In città intanto si diffonde tra le signore la moda di indossare sciarpe tricolori “per tenere sempre più risvegliato lo spirito liberale”.dettagli
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28 novembre 1830"Il Pirata" di Vincenzo Bellini al Teatro ComunaleSi esegue il 27 ottobre al Teatro Comunale l'ultima recita dell'opera Il Pirata, che svela il genio del compositore catanese Vincenzo Bellini (1801-1835). Tra i cantanti protagonisti vi sono il celebre tenore Giovan Battista Rubini, la moglie Adelaide Chaumel e Luigi Maggiorotti. Come già aveva fatto per Rossini, il Comunale seguirà passo passo la produzione di Bellini, proponendo ogni anno le nuove opere, fino alla sua prematura scomparsa, nel 1835. Nel 1832 sarà rappresentata la Straniera, poi nel 1834 la Sonnambula e i Capuleti e Montecchi. Nella primaverà del 1833 la Norma vedrà protagonisti Giuditta Pasta, Rosa Bottrigari e Celestino Salvatori.dettagli
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30 novembre 1830Muore Pio VIII. Generale fermento nelle LegazioniPio VIII (1761-1830) muore dopo appena venti mesi di pontificato. Il nuovo papa sarà eletto solo il 2 febbraio 1831, dopo un lungo e contrastato conclave: sarà Gregorio XVI, al secolo Bartolomeo Alberto Cappellari di Belluno, monaco camaldolese. In questo periodo di interregno, Bologna e le Romagne sembrano pronte alla rivolta: secondo Francesco Rangone il “fermento delle provincie” è generale e nessuno più si preoccupa di esprimere la propria opinione. Si seguono con apprensione gli avvenimenti europei, dopo l'avvento in Francia della monarchia costituzionale di Luigi Filippo d'Orleans (1773-1850) e tutto sembra disporsi alla rivoluzione, “in modi digeriti, sicuri e infallibili”.dettagli
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5 dicembre 1830Un'accademia musicale in onore di Giovan Battista RubiniIl 5 dicembre si tiene presso la Società del Casino un accademia musicale in onore del grande tenore Giovan Battista Rubini (1794-1854), alla quale partecipa con merito anche la moglie. Figlio di un suonatore di corno, Rubini ha debuttato nel 1818 alla Scala di Milano in un'opera di Rossini, Torvaldo e Dorliska. In seguito ha compiuto tournée in vari paesi europei e a Vienna ha conosciuto l'ammirazione di Beethoven, che gli ha dedicato alcune sue composizioni. I locali della società sono appena sufficienti ad accogliere gli ospiti della serata: 110 signore "la decorano sotto ogni titolo e per nascita e per gioventù e per singolare e moderno ornamento". Sotto la direzione dell' "abilissimo e zelantissimo" maestro marchese Francesco Sampieri, il cantante esegue alcuni pezzi: l'aria del Talismano di Giovanni Pacini (1796-1867) e altri brani di Mercadante, Rossini, Mozart, Paer e Morlacchi. Al termine la Società gli offre una medaglia d'oro, appositamente coniata presso la zecca pontificia, recante su un lato una corona d'alloro e sull'altro la dedica "a G.Bat. Rubini di care modulazioni ritrovatore".dettagli