Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

ottobre 1829

La Casa di lavoro di Pubblica Beneficenza

Il cardinale Bernetti promuove l'istituzione di una Casa di Beneficenza destinata soprattutto ai lavoratori della canapa. Qui essi sono raccolti a lavorare nei mesi in cui manca "la materia primitiva per occuparli".

Assieme ad essi cordari, gargiolari, stuoiai, operai addetti alla lavorazione della lana vengono impegnati nella fabbricazione "delle stuoie di paviera, delle trecce di brulla e delle arelle di canna".

Secondo la Guida del forestiere di Girolamo Bianconi, la Casa sarà ospitata, almeno per un periodo, nel grande edificio dell'ex Collegio del Porto, sede dell'Accademia degli Ardenti, in seguito utilizzato come fabbrica di panni. Secondo altre fonti risiederà, come la Casa Provinciale di Lavoro, nell'ex convento dell'Abbadia.

Fino al 1833 lo stabilimento dipenderà interamente dal Governo. In seguito l'Amministrazione Provinciale concorrerà per le spese delle materie prime e dell'amministrazione.

Nei primi anni gli occupati - tra operai e impiegati, "capi-lavoro, maestri, caporali, sorveglianti" - saranno circa 900 per poi scendere di numero fino al 1848.

Col tempo l'istituzione cambierà carattere: i canepini saranno esclusi e la congregazione amministrativa ammetterà "i vecchi domestici divenuti impotenti, che rimanevano a carico delle famiglie privilegiate, e finalmente tutte sorta di persone loro protette".

Nel 1848 gli operai, dopo aver difeso la città nella "gloriosa giornata" dell'8 agosto, rifacendosi a un loro diritto, chiederanno alla Casa di Beneficenza "un soccorso allo stagno dei lavori per le evenienze della guerra, od un'occupazione, essendo  già fatto il raccolto delle canape".

Saranno accolti in gran numero, ma i finanziamenti disponibili basteranno solo per pochi giorni di paga. Per frenare il malcontento, alcune centinaia di disoccupati saranno impiegati dal Municipio "in lavori di terra lungo le mura della città".

Nel 1849 tutti gli operai ammessi alla Casa dopo l'agosto 1848 verranno licenziati, assieme ad un buon numero di quelli iscritti in precedenza. Rimarranno impiegate solo 225 persone.

Nella Casa di Pubblica Beneficenza lavoreranno quasi esclusivamente uomini "vigorosi, necessari, e privi di lavoro", diversamente dalla casa Provinciale di Lavoro,.che utilizzerà soprattutto donne e offrirà lavori a domicilio.


Approfondimenti
  • Oreste Biancoli, Sugli avvenimenti di Bologna nel maggio 1849, Genova, Tip. Ferrando, 1849, pp. 10-11
  • Girolamo Bianconi, Guida del forestiere per la città di Bologna e suoi sobborghi, ed. rivista, corretta e novamente aumentata, Bologna, Tip. a S. Tommaso d'Aquino, 1854, p. 62
  • Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata, Firenze, coi tipi di M. Cellini e c., 1858, vol. 3., pp. 257-260
  • Giovanni Natali, Il Battaglione bersaglieri Pietramellara, in: "Rassegna Storica del Risorgimento", (1936), pp. 1247-1248
  • C. Augusto Vecchi, La Italia. Storia di due anni, 1848-1849, Torino, Tip. di S. Franco, 1856, vol. 2., pp. 217-218
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