L'Università ingloba la Cà Grande dei Malvezzi
Con le rendite della tenuta Torre di Cocceno, assegnata con decreto del 28 giugno 1805 da Napoleone all'Università di Bologna per provvedere all'Orto botanico e ai laboratori scientifici, l'Ateneo allarga la sua sede.
Con Rogito dell'8 maggio il Cancelliere Cardinale Arcivescovo Oppizzoni acquista per scudi 16.000 l'antica Cà Grande (o Cà Granda) dei Malvezzi, attigua a Palazzo Poggi, che consente di raddoppiare lo spazio disponibile. Giovan Battista Martinetti progetta il passaggio di comunicazione tra i due fabbricati.
Nel nuovo palazzo troveranno sede il Rettorato con la sua Cancelleria e i Collegi. Alcune sale del piano superiore saranno unite al Gabinetto di Anatomia Umana, mentre in una rimessa sarà impiantato lo Stabilimento di Clinica Veterinaria voluto dal prof. Alessandrini.
I Malvezzi abitavano fin dal XIII secolo nella parrocchia di San Sigismondo. Nel '400 sulle loro case vecchie Gaspare e Virgilio Malvezzi fecero costruire un palazzo a un solo piano coronato di merli, retto da un lungo portico a quattordici archi, con la facciata scandita da bifore gotiche e eleganti balconcini.
Nel Settecento, le vaste sale e le gallerie della Cà Grande si riempirono di paesaggi, fregi e stucchi.
Nel 1686 i Malvezzi fecero costruire anche un teatro “tutto di legno”, dotato di quattro ordini di 16 palchi ognuno e aperto al pubblico pagante. Fu dedicato soprattutto al dramma per musica e divenne il preferito dell’aristocrazia bolognese.
Vi lavorarono come scenografi “i famosi Bibieni” (Antonio Bibiena e Francesco Galli Bibiena), vi cantò in più occasioni il grande Farinelli. Venne purtroppo distrutto il 19 febbraio 1745 da un terribile incendio.
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