Il Collegio Venturoli inizia l'attività
Il 31 dicembre sono ammessi i primi alunni del collegio artistico fondato nel 1822 grazie al benefico lascito dell'architetto Angelo Venturoli. Essi sono stati scelti dopo un concorso bandito nelle scuole elementari della città.
L'istituto accoglie giovani bisognosi, che desiderano dedicarsi all'attività artistica. Ne cura, inoltre, la formazione scolastica. All'ingresso assegna loro un stanza e un corredo di vestiario, che al termine degli studi rimarrà loro in regalo.
La giornata degli alunni è suddivisa rigorosamente in tre parti: otto ore dedicate allo studio, otto alla ricreazione e otto al riposo. I più grandi frequentano l'Accademia, ma hanno anche insegnanti all'interno dell'istituto.
La buona preparazione offerta dal Collegio Venturoli farà sì che da esso usciranno alcuni tra gli artisti bolognesi di maggiore levatura, quali Tito Azzolini, Raffaele Faccioli, Luigi Busi e Luigi Serra.
Nel 1857, grazie al lascito del facoltoso mercante Luigi Angiolini, sarà istituito un Pensionato che permetterà agli allievi più promettenti di recarsi per quattro anni "in una delle Capitali più adatte a perfezionarli nella carriera artistica".
Sarà questa una proficua occasione di apertura dell'ambiente artistico bolognese ad altri centri di cultura italiani.
- Augusto Aglebert, La riforma delle Opere Pie di Bologna e il loro passato, presente ed avvenire. Descrizione e proposte, Bologna, Regia Tipografia, 1874, pp. 47-48
- Angelo Venturoli. Una eredità lunga 190 anni, a cura di Roberto Martorelli, Luigi Samoggia, S.l., s.e., 2015, p. 25
- Nicoletta Berberini Mengoli, La Manifattura Aldrovandi respira l'arte del Collegio Venturoli, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 329-332
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 189
- Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 184
- Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità, Bologna, Galleria d'arte moderna, 29 gennaio-4 aprile 1983, a cura di Renzo Grandi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, p. 49
- Renzo Giacomelli, Il cuore di Bologna, Bologna, Tamari, 1968, pp. 159-160
- Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata, Firenze, coi tipi di M. Cellini e c., 1858, vol. 3., pp. 298-299
- Luigi Samoggia, Il Collegio Venturoli: quasi due secoli di vita per l'Arte, in: Angelo Venturoli. Tra l'opera, il collegio e la sua eredità. I borsisti dal 1930 al 1980, catalogo a cura di Alberto Rodella e Marinella Capelli, Bologna, Eta edizioni, 2015, p. 15 (Data inaugurazione: 1 gennaio 1826)
- Francesca Serra, Didattica e architettura nel Collegio Venturoli, in: Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 107-119