Il gabinetto di lettura Lanfranchini
Giuseppe Lanfranchini, “libraio in Bologna”, apre un gabinetto di lettura incentrato, a differenza delle esperienze precedenti, sui libri più che sui periodici.
Mette infatti a disposizione letture amene e volumi istruttivi, che per il loro costo “non si potrebbero da tutti acquistare”.
La proposta incontra il sospetto dell'autorità pontificia, in generale molto diffidente nei confronti dei gabinetti di lettura.
Lanfranchini tenterà di tutelarsi, destinando il prestito dei libri proibiti solo ai lettori muniti di speciale licenza o limitandoli alla lettura in sede.
Promuoverà soprattutto la cosiddetta “buona lettura”, con un occhio attento anche ai libri per le donne e al pubblico femminile.
- Maria Gioia Tavoni, Tipografi, editori, lettura, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, pp. 743-744