L'Oratorio del Crocefisso del Cestello ai Padri Osservanti
Nel 1823 è assegnato ai Padri Osservanti di San Lazzaro l'oratorio che fu della Compagnia del Crocefisso del Cestello, soppressa il 27 luglio 1798.
Con la chiesa annessa - risalente al 1785 e ricca delle quadrature di Flaminio Minozzi (1735-1817) - fu acquistato dal conte Francesco Ranuzzi il 20 gennaio 1806.
Il nobiluomo si impegnò a sue spese affinché la chiesa "fosse decentemente officiata" e sistemò l'oratorio come abitazione del guardiano.
Sotto al piazzale antistante scorre il torrente Aposa, che si dirige coperto in città, mentre ancora in gran parte scoperto è il tratto verso le mura, che il Senato aveva un tempo deciso di trasformare in discarica "per i rottami delle fabbriche".
- Cenni storici intorno alla imagine del SS. Crocifisso del Cestello (...), Bologna, Tipografia Pont. Mareggiani, 1876
- Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, vol. 5., Bologna, Tipografia Militare già delle Scienze, 1873, p. 189