La Società del Casino rinnova sede e statuti
Il Casino Civico (o Società del Casino), che offre trattenimenti di musica e poesia “per appagare i desideri della nobiltà bolognese” e organizza serate di gala per ospiti illustri in transito in città, ottiene una nuova costituzione, stabilita dalla Segreteria di Stato pontificia.
Dopo una provvisoria sospensione, nel 1823 avviene il trasferimento da Palazzo Vizzani Lambertini a Palazzo Bolognini-Amorini in via Santo Stefano.
La nuova sede è inaugurata il 26 dicembre con un'accademia di musica diretta dal maestro Francesco Sampieri e una "brillantissima" festa da ballo.
Il nuovo statuto, elaborato da Francesco Rangone, prevede accademie e concerti di musica, esercizi e feste di ballo, accademie di poesia, lettura di fogli non proibiti, giornali scientifici, letterari e di moda, conversazione, gioco del biliardo e altri giochi leciti.
Il gabinetto di lettura, diretto da Carlo Pepoli, comprende 21 testate italiane e straniere, tra le quali il "Moniteur Universel" e il "Journal de Débats". Col tempo si formerà un nucleo librario consistente, che diventerà una biblioteca utilizzata dai soci e dagli ospiti di passaggio.
Il circolo apre le porte due o tre ore dopo l'Ave Maria, al suono della campana maggiore della vicina basilica di Santo Stefano. Le sale allora si riempiono “di signori in marsina e di signore con l'ultimo abito consigliato dai figurini di Parigi” (Beseghi).
Tra i gruppi sociali che possono far parte del sodalizio vi sono autorità, famiglie nobili, scienziati, legati, medici, "tutte le distinte persone del clero oltre agli ufficiali esteri e nazionali".
Sono invece esclusi coloro che lavorano al banco: orologiai, fabbri, calzolai, falegnami, facchini. La direzione si riserva comunque di accettare solo coloro che "si distinguono per condizione e fama e che riuniscono requisiti superiori ad ogni eccezione".
- Silvia Benati, Mondanità e musica: la Società del Casino, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 357-361
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, pp. 243-244
- F.I.L.D.I.S., Cenacoli a Bologna, Bologna, L. Parma, 1988, pp. 64-65
- Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 76
- Giovanni Maioli, La Società del Casino in Bologna (1788-1864), in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Fuori Serie, 4 (1938-39), pp. 61-105
- Maria Chiara Mazzi, Quattro passi nei salotti di cultura nella Bologna del primo Ottocento, Bologna, in riga edizioni, 2019, pp. 49-54
- Gianmario Merizzi, ... e tutta la città era in suoni. I luoghi della storia della musica a Bologna, Bologna, Comune di Bologna, 2007, p. 65
- Elena Musiani, Scene di vita e rappresentazioni sociali in un carteggio tra amiche, in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, pp. 201-205
- Monica Proni, La Cronaca manoscritta di Francesco Rangone. Risvolti culturali e mondani a Bologna (1815-1830), in: “Il carrobbio”, 12 (1986), p. 278
- Giancarlo Roversi, Palazzi e case nobili del '500 a Bologna. La storia, le famiglie, le opere d'arte, Bologna, Grafis, 1986, pp. 68-69
- Società del Casino in Bologna, in: "Corriere degli spettacoli italiani", 34-35 (1824), p. 4
- Fiorenza Tarozzi, Divertimenti e politica nella Bologna preunitaria: teatri, salotti, circoli borghesi, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Nuova Serie, 44 (1993), pp. 343–361