Villa Spada
La marchesa Beaufort, sposata con il principe romano Clemente Spada Veralli (1778-1866), acquista il Palazzo Zambeccari di Ravone, edificato alla fine del Settecento come villeggiatura suburbana fuori porta Saragozza.
Alla committenza del marchese Giacomo Zambeccari (1733-1795) si deve l'ampliamento del precedente casino di delizia e l'edificazione di un bel giardino all'italiana su più piani, ornato di statue di Giacomo De Maria (1760-1838).
Il progetto dell'architetto ticinese Giovanni Battista Martinetti (1764-1830) comprendeva un singolare corpo di fabbrica, di collegamento tra la villa e il giardino, formato da una Conserva da neve a pianta ovale al pianterreno e un camerone quadrangolare absidato ad uso di “Caffeaus”, cioè spazio per l'intrattenimento e la degustazione di caffè e cioccolato.
Nel 1820 gli Spada completano il complesso annettendo una vasta area verde che costeggia via Saragozza e sistemandola come parco romantico.
Nel 1849 Villa Spada diventerà sede del comando austriaco. Nella torre neogotica ai confini del parco sarà tenuto prigioniero, nelle ore prima della sua fucilazione, il martire risorgimentale Ugo Bassi.
Nel 1912 la villa sarà acquistata dal principe turco Omar Sharif per poi passare alla famiglia Pisa nel 1920. Saranno i Pisa ad aprire l'accesso principale su via Saragozza.
Negli anni Sessanta il Comune di Bologna destinerà la proprietà all'uso pubblico. L'edificio principale ospiterà il museo della tappezzeria, le scuderie diventeranno biblioteca di quartiere, con entrata da via di Casaglia.
- Giancarlo Benevolo, Dal casino al Palazzo Zambeccari di Ravone prima di Villa Spada: le perizie Rossi e Martinetti (1796-1807), in: "Strenna storica bolognese", 58 (2018), pp. 305-324
- Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, pp. 225-227 (cit.: progetto di Marco Magrini)
- Maria Luisa Boriani, Giovanni Battista Martinetti, in: "La Torre della Magione", 1 (2009), pp. [14-15]
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Giuseppe Coccolini, L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti, Bologna, Re Enzo, 2002, p. 157
- Ramona Loffredo, Dal Palazzo di Ravone a Villa Spada (1807-1973), in: "Strenna storica bolognese", 58 (2018), pp. 325-341