La distilleria Buton
Jean Bouton (1801-1869), reduce napoleonico ed erede di distillatori della Charente, fonda a Bologna un liquorificio sperimentale.
Nel 1830, con l‘aiuto di Giacomo Rovinazzi (1834-1912), pasticcere sotto il portico del Pavaglione, apre fuori Porta Galliera mura Lame la distilleria a vapore “Gio Buton & C.”, la prima del genere in Italia.
Tra i liquori prodotti vi sono il Cognac Buton - noto più avanti come brandy Vecchia Romagna - l’Amaro di Felsina e l‘Elixir Coca Buton, fabbricato “con la vera foglia di coca boliviana”.
Nel 1886 la Buton impiegnerà 12 operai, utilizzando un motore a vapore di 5 cavalli. All’inizio del ‘900 la ditta verrà rilevata dal marchese Filippo Sassoli de’ Bianchi, che farà conoscere il marchio tramite moderne campagne pubblicitarie, servendosi dell’opera grafica di Marcello Dudovich.
- Buton. 1820, Bologna, Poligrafici Il Resto del Carlino, s.d.
- 150 anni di successi. Buton, 1820-1970, introduzione di Riccardo Bacchelli, s.l., Nuova Mercurio, 1970
- Gio. Buton & C. Un'azienda tra storia e cronaca, testo di Paola Emilia Rubbi, Bologna, Calderini, 1982
- Illustrazioni sulle specialità esclusive della premiata distilleria a vapore Gio. Buton e C., Bologna, proprietà Rovinazzi fornitore dell'imperial casa del Brasile e della real casa d'Italia, Bologna, Tip. degli agrofili italiani, 1872
- Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Bologna, in: "Annali di statistica", 5 (1887), p. 33
- Premiata distilleria a vapore Gio. Buton & C. proprietà Rovinazzi, Bologna, G. Thumb, 1884