Si organizzano le pattuglie cittadine
Per ordine del card. Legato Giuseppe Spina vengono organizzate pattuglie cittadine, formate di onesti cittadini “senza macchia e senza paura”.
Sono destinate a collaborare con le poche forze dell'ordine disponibili per contrastare il “numeroso stuolo di oziosi e malviventi” che infestano la città “vivendo di furti, rapine e delitti di ogni genere”.
Alle dirette dipendenze del comandante degli Artiglieri e Pompieri urbani operano 96 persone armate di pistola e bastone animato, che provengono soprattutto dalle classi abbienti e godono della fiducia dell'Autorità.
Esse perlustrano le strade nelle ore notturne, a partire dall'Ave Maria e fino al levar del sole, con turni di tre ore ciascuno e per la durata di quindici giorni.
Sospese nel 1827, le pattuglie saranno riattivate poco più tardi dal Legato card. G. Albani, in seguito a una evidente recrudescenza dei furti e dei delitti.
- Steven C. Huges, Per le origini delle pattuglie cittadine, in: "Rassegna storica del Risorgimento", (1984), pp. 170-172 (Contesta la fondazione nel 1820. Propone il 1828)
- Ettore Stanzani, Corpo delle pattuglie cittadine, 1820-1961, Rocca San Casciano, Cappelli, 1962, pp. 11-12