Ritorno di Byron a Bologna
Lord Byron ritorna a Bologna il 10 agosto. E’ stato di poco preceduto dalla contessa Guiccioli e dal suo legittimo consorte diretti a visitare alcune loro proprietà nel territorio di Molinella. I due alloggiano a palazzo Savioli, in via Galliera.
L'appartamento affittato poco lontano da Milord è occupato dalla servitù. Il poeta vive di fatto a palazzo Savioli con i Guiccioli, sotto gli occhi della polizia pontificia, preoccupata per la presenza in città di un noto libertino e sospetto carbonaro.
L'11 agosto assieme ai conti Guiccioli assiste all'Arena del Sole alla rappresentazione della Mirra di Alfieri, riportanto un "soffocante raccapriccio" per la prova dell'attrice protagonista Anna Maria Bazzi.
Durante il suo soggiorno, il “Lucifero inglese” incontra "il fiore della società intellettuale" bolognese.
Alcuni dei protagonisti frequentano il salotto letterario di Cornelia Rossi Martinetti, come Francesco Rosaspina e Antonio Basoli, apprezzati pittori e incisori, l'ingegnere Giambattista Giusti, il poeta Marchetti, il conte Francesco Benedetti, assiduo di Dante e assessore dell'Accademia Felsinea.
Il professore Paolo Costa, che è tra i più assidui della contessa lughese, in seguito darà ospitalità ai due amanti nel suo rifugio di Firenze e a lui Byron dedicherà il poemetto The Bride of Abydos.
E' assente invece da Bologna il critico e letterato Pietro Giordani, anch’egli caro amico della Martinetti e di Canova, conosciuto da Byron a Venezia.
Tra gli incontri di Milord, molto apprezzato è quello con il cardinale Mezzofanti, definito un "portento glottologico".
Il 15 settembre Byron e Teresa lasciano Bologna, sempre ben sorvegliati dalla polizia, e si separano dal conte Alessandro Guiccioli. Tornano verso Venezia, e lungo il percorso visitano Arquà e i colli Euganei.
Milord sarà a Bologna un'ultima volta nell'ottobre 1821, di passaggio per Pisa. Nella "City of Sausages" farà ancora visita al cimitero della Certosa e al suo incredibile custode-cicerone Germano Sibaud, circondato di teschi.
- Maria Teresa Chierici Stagni, Con Byron tra Bologna e Ravenna, Bologna, Pendragon, 2001, pp. 12-23
- Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, pp. 85-86, nota 85
- Loris Casadio Montanari, Cornelia Rossi Martinetti. Una gentildonna lughese tra l'età napoleonica e il Risorgimento, Ravenna, D. Montanari, 2002, pp. 43-44
- Alessandro Cervellati, Certosa bianca e verde. Echi e aneddoti, Bologna, Tamari, 1967, pp. 22-23
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 1034
- Filippo Raffaelli, I segreti di Bologna, Bologna, Poligrafici, 1992, p. 75
- Rita Severi, Dopo Byron. Viaggiatori inglesi e americani a Bologna e dintorni, in: “Il carrobbio”, 33 (2007), pp. 188-189