Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

2 aprile 1815

Le truppe napoletane di Murat in città

Nella notte del 1° aprile le truppe austriache si ritirano verso Modena. Il 2 aprile il re di Napoli Gioacchino Murat e Girolamo Bonaparte arrivano a Bologna con le loro truppe, accolti calorosamente dal popolo:

“Fanciulli, uomini maturi, vegliardi, donne d'ogni età, d'ogni condizione, da' balconi, dalle finestre, da dentro i portici, più non potendo con la voce, agitavano i fazzoletti in segno d'approvazione e di amore”.

Al comando del generale Guglielmo Pepe, 4.000 soldati napoletani entrano in città da Porta Maggiore, seguiti dalla loro artiglieria, la attraversano e si incamminano fuori Porta San Felice.

Ai muri viene affisso il Proclama di Rimini, mentre gli ultimi soldati austriaci sono ancora in città. I cittadini sono invitati ad appuntare sui loro abiti la coccarda verde e amaranto.

Alla sera Murat saluta la cittadinanza al teatro del Corso e, prima di ripartire per Modena, ha un colloquio con alcuni eminenti soci del Casino: l'avvocato Pellegrino Rossi, nominato poi - a soli 28 anni - Commissario civile per le Romagne, il principe Astorre Hercolani, scelto come suo Consigliere, il conte Cesare Bianchetti, Alessandro Agucchi, designato Prefetto del Dipartimento del Reno con a fianco Giovanni Contri e Giuseppe Venturoli.

Nei giorni successivi arrivano altre truppe, tra le quali un contingente di 2.000 corazzieri, che scorta la famiglia reale.

Viene instaurato un Governo Italiano, che unisce i dipartimenti del Reno, del Rubicone e del Basso Po, con a capo Pellegrino Rossi (1787-1848) come Commissario generale. E' ordinata la ricostituzione della Guardia Nazionale.

Il 5 aprile un gruppo di alti ufficiali dell'Armata d'Italia invita i congedati ad accorrere alla caserma del Corpus Domini, "comune albergo dei difensori della Nazione", dove è in corso anche la raccolta di tutte le armi.

Il Podestà Giuseppe Eugenio Pozzi chiama i giovani a serrarsi sotto "lo stendardo del liberatore", Gambari e Masi incitano gli studenti, il bibliotecario Scevola si mette alla testa di cento scolari, pronto a combattere "fino al momento che il suolo italico sarà purgato dal lezzo degli stranieri".

Il conte Agucchi esorta la gioventù a unirsi ai prodi che combattono "per la causa più bella: la cacciata degli Austriaci".

Nonostante l'entusiasmo di alcuni intellettuali e di pochi militari nostalgici, solo qualche centinaia di giovani romagnoli e bolognesi sono disposti ad arruolarsi come volontari: tra essi c'è anche il quattordicenne Ugo Bassi, che sarà però scartato per il fisico gracile.

L'armata napoletana di Pepe tenterà di passare il Po a Occhiobello (FE), ma verrà respinta dagli Imperiali e dovrà ripiegare in fretta su Bologna.

Insieme ad essa è un battaglione di ufficiali, denominato "battaglione sacro", raccolto dal capitano Costante Ferrari con avanzi dell'esercito del Regno italico. Un reggimento di circa mille volontari, destinato a sollevare la Toscana, non andrà oltre Loiano.

La campagna di Murat per l'indipendenza d'Italia durerà solo due settimane, tra il 30 marzo e il 13 aprile. Le truppe napoletane saranno sconfitte il 10 aprile sul Po e sul Panaro, il 13 avranno la peggio intorno a Ferrara.

Il cronista Majani, non senza ironia, descriverà così le tre domeniche del Re di Napoli: la prima di indipendenza, la seconda di pendenza, la terza di partenza.

Approfondimenti
  • Alla scoperta del Risorgimento a Bologna e provincia, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, nuova ed., Bologna, Congregazione felsinaria, 2011, p. 11
  • Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, pp. 35-37
  • Bologna visitata in bicicletta, a cura del del Monte Sole Bike Group, Ozzano Emilia, Arti Grafiche Reggiani, 1999, pp. 121-123, 140
  • Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 52, 170
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 267-269
  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 273
  • Alessandro Cervellati, Certosa bianca e verde. Echi e aneddoti, Bologna, Tamari, 1967, p. 62, 91
  • Colorare la patria: tricolore e formazione della coscienza nazionale, 1797-1914, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1996, p. 42
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, pp. 786-790
  • Clemente Fedele, Francesco Mainoldi, Bologna e le sue poste, Bologna, F. Mainoldi, 1980, p. 212
  • Leonardo Gallois, Storia di Gioachimo Murat, Lugano, G. Ruggia, 1833, pp. 312-315
  • I giacobini a Bologna, a cura di Franco Cristofori e Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1966, p. 190
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 4., pp. 12-13
  • Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 267
  • Carlo Manelli, La Massoneria a Bologna dal XII al XX secolo, Bologna, Analisi, 1986, pp. 54-55 (A. Agucchi), 57-58
  • Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra le Società militari della città e Provincia di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1906, p. 17
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 194
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 405
  • Il Risorgimento a Bologna, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, Bologna, Studio Costa, 2010, p. 15
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, pp. 516, 518-519
  • Domenico Spadoni, Bologna e Pellegrino Rossi per l'indipendenza d'Italia nel 1815, in: "Rassegna storica del Risorgimento", (1916), pp. 103-145
  • Simona Tatta, Bassi, barnabita e massone, in: Bologna massonica. Fra passione e ragione, a cura di Giovanni Greco, 3. ed., Bologna, CLUEB, 2016, p. 110
  • Angelo Varni, Il passaggio di Murat a Bologna e in Emilia-Romagna, in: in: Università e formazione dei ceti dirigenti. Per Gian Paolo Brizzi, pellegrino dei saperi, a cura di Giancarlo Angelozzi, Maria Teresa Guerrini, Giuseppe Olmi, Bologna, Bononia University Press, 2015, p. 457
  • Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Patron, 1997, p. 334
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