Le opere d'arte "tornano ad illustrare l'Italia"
Sono pronte a rientrare in Italia le opere d'arte e i codici del regno sabaudo, del regno austro-veneto, della Toscana e degli stati pontifici requisiti dagli emissari di Napoleone. Il recupero è avvenuto per opera dello scultore Antonio Canova (1757-1822).
Il convoglio verso gli stati italiani è composto da 41 carri trainati da 200 cavalli, scortati fino a Milano da soldati prussiani, per poi dividersi verso le ultime destinazioni.
La missione di Canova ha vasta eco in Italia. A Roma lo scultore è insignito dal Papa del titolo di marchese d'Ischia e dotato di una rendita annua di 3.000 scudi.
Le prime casse di manoscritti e di libri recuperati arriveranno a Bologna l'8 dicembre. Torneranno i volumi dell'Aldrovandi e quasi tutti gli incunaboli. Purtroppo alcuni di essi, tra i quali la preziosa Bibbia di Magonza, risulteranno mutilati.
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 3., pp. 356-357
- Daniela Camurri, L'arte perduta. Le requisizioni di opere d'arte a Bologna in età napoleonica, 1796-1815, San Giorgio di Piano, Minerva, 2003, pp. 145-147
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Giorgio Galeazzi, Le cinque visite di Antonio Canova a Bologna, in: "La Torre della Magione", 2 (2013), pp. 2-3
- Luigi Pepe, Dall'Istituto bolognese all'Istituto Nazionale, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., p. 314