Deviazione e cassa di colmata dell'Idice
La grave rotta dell'Idice a San Pietro Capo Fiume nel 1802 e quella del Quaderna nel 1804, con allagamento della valle di Marmorta e del territorio di Argenta, hanno posto con urgenza il problema della sistemazione idraulica della Bassa bolognese a destra del Reno.
Un decreto vicereale di Murat del 30 agosto 1813 approva il progetto degli ingegneri Conti e Landi, risalente al 1762, che prevede di convogliare i due torrenti nei terreni a sud di Molinella e Argenta, in modo che i loro depositi portino alla bonifica per colmata degli stessi, mentre le loro acque “chiarificate” devono confluire nel Primaro - alveo del Reno - a Bastia.
Nel 1814 un nuovo cavo sarà staccato dal corso dell'Idice a quattro chilometri a valle dalla chiusa di Riccardina e verrà diretto a est passando sotto al Palazzo Pepoli di Durazzo, fino al Passo della Selva. Tramite la chiusa Roversella l'Idice abbandonerà il vecchio corso verso Codifiume.
I lavori termineranno dopo il ritorno del Governo Pontificio. Il 29 novembre 1816 la nuova deviazione dell'Idice sarà inaugurata solennemente.
La Cassa di Colmata dell'Idice avrà un'estensione di circa 6.000 ettari. Assieme al Cavo Napoleonico essa rappresenta l'affermazione dell'interesse pubblico per le opere idrauliche su fiumi e torrenti arginati e l'assunzione in tutto o in parte delle relative spese da parte dello Stato.
- Tullio Calori, Molinella. Cronaca e storia, Bologna, Tamari, 1975, pp. 40-41
- Giancarlo Leoni, Idrografia e bonifica del bacino del Reno. Notizie storiche, Bologna, Grafiche A&B, 1994, p. 82, 86, 125
- Franco Manaresi, Per una storia della bonifica idraulica della pianura bolognese, in: “Culta Bononia”, 2 (1973), p. 150
- Icilio Tornani, Notizie e dati statistici sul Reno e i suoi affluenti, in: “Il Politecnico”, 30 (1882), pp. 665-667