Soppressi l'orfanotrofio di San Bartolomeo e l'ospedale degli Abbandonati
La Congregazione di Carità sopprime l'orfanotrofio dei putti di San Bartolomeo, nella parrocchia di S. Maria Maggiore, e l'ospedale degli Abbandonati, situato in via Frassinago.
L'oratorio di San Bartolomeo in via Riva Reno, divenuto in seguito la chiesa della Madonna della Pioggia, aveva annesso un ricovero per pellegrini, che fu trasformato in orfanotrofio dopo la peste del 1527.
L'ospedale di S. Salvatore detto degli Abbandonati fu ideato nel 1735 da don Giulio Cesare Canali, parroco di Sant'Isaia. Nel corso del secolo venne più volte ampliato. Raccoglieva poveri infermi non accolti dagli altri ospedali cittadini.
Dal 1808 gli ammalati sono ricoverati nell'ospedale Sant'Orsola in un luogo separato. Nel 1821 saranno traslocati nella Casa di Ricovero di S. Gregorio.
Il 19 marzo 1824 l'Orfanotrofio di San Bartolomeo riceverà "una nuova forma di statuti e vestiario". Nel 1864 passerà sotto l'Amministrazione dei Pii Istituti Educativi.
- Tiziano Costa, Chiese di Bologna. Storia, arte e cronaca, Bologna, Costa, 2009, p. 16
- Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 2., 1869, pp. 156-157
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 1
- Mario G. Murolo, L'ospedale dei poveri abbandonati, in: "Strenna storica bolognese", 1978, pp. 293-311
- Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., p. 731, 736