Il Banco Cavazza
Girolamo Cavazza avvia in un negozio sotto il portico del Podestà un banco di cambiavalute. La famiglia è dedita per tradizione al mestiere di selciaio e al commercio illegale di canapa.
In breve tempo il Banco Cavazza avrà una grande fortuna. Al ritiro di Girolamo nel 1836 i quattro figli potranno dividersi un patrimonio di circa 30.000 mila scudi in crediti e terreni.
Con un capitale di 8.000 scudi versato dai fratelli in parti uguali il Banco continuerà per alcuni anni l'attività nel nome del fondatore, per assumere nel 1841 la denominazione di Banco Fratelli Cavazza.
Dal 1847 il maggiore dei fratelli, Giuseppe, cederà il suo posto ai figli Luigi e Felice, che daranno grande impulso all'impresa in anni molto difficili per la generale situazione economica e politica.
Felice condurrà "una fortunata speculazione nella rendita italiana all'indomani dei disastri della guerra del 1866" (Volta).
- Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 253, nota 514
- Anna Maria Volta, Attività commerciali e artigiane a Bologna dal 1824 al 1859, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 447