Le Scuole Pie sono trasferite nell'Archiginnasio
Un Decreto del Viceré mette a disposizione del Municipio il palazzo dell'Archiginnasio per il trasferimento delle Scuole comunali e Normali.
Occupata per alcuni anni dal Circolo Repubblicano, l'antica sede dell'Università è oramai pressoché abbandonata. Un'Unione ebraica si è offerta di comprare l'edificio per farne una Sinagoga.
Il passaggio proprietario è stato scongiurato dall'intervento di un gruppo di cittadini presso il Ministro Ferdinando Marescalchi.
Le Scuole Pie sono sorte nel 1616 in S. Maria della Morte. Prima dell'arrivo dei Francesi erano gestite da una Congregazione di laici e ecclesiastici dipendente dall'Arcivescovo e offrivano un'istruzione gratuita di base a bambini poveri.
Frequentate da fanciulli maschi delle classi medie e meno abbienti, vi si insegnava la dottrina cristiana, la lettura, la scrittura, il far di conto, assieme al disegno e al canto.
Le scuole erano sedici, distribuite in tutta la città, più quattro propedeutiche per i minori di sette anni, e accoglievano circa 1.600 bambini.
Nel periodo giacobino le nuove Scuole Normali hanno cambiato i contenuti educativi, con l'introduzione di testi quali L'Abbecedario Repubblicano, Le istruzioni elementari dei diritti e dei doveri dell'uomo e del cittadino, il Catechismo Repubblicano. E' stato inoltre adottato il decadario, inedito calendario repubblicano.
I nuovi regolamenti vietano i maltrattamenti dei bambini, le "spogliature" e le punizioni corporali troppo pesanti.
Gradualmente i maestri ecclesiastici vengono rimpiazzati dai laici. Essendo stati aumentati gli stipendi degli insegnanti, molti giovani sono ora indotti a dedicarsi a questa carriera.
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 2., p. 38, vol. 4., p. 280
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 392, nota 166
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- Gianmario Merizzi, ... e tutta la città era in suoni. I luoghi della storia della musica a Bologna, Bologna, Comune di Bologna, 2007, pp. 58-59
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Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, pp. 280-281
- Manuela Zucchi, Problemi sociali e cultura a Bologna sotto il regime napoleonico, in: “Il carrobbio”, 6 (1980), pp. 397-398