Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1807Mancano i capitali. L'economia va a rotoliLe autorità individuano nella mancanza di capitali la causa principale della grave depressione economica. Le “più desolanti ruine del nostro commercio” sembrano moltiplicarsi a dismisura, recita una lagnanza della Municipalità bolognese. Ogni risorsa finanziaria è appannaggio di insaziabili “aggiottisti” e l'antica fama di opulenza della regione, che “eccitava l'ingordigia di altre popolazioni”, è oramai ridotta “ad uno scheletro compassionevole”. Secondo una dichiarazione del Prefetto del Dipartimento del Reno, rilasciata il 7 luglio, la situazione del commercio è estremamente critica e “i fallimenti si succedono con indicibile rapidità e con immenso pubblico scandalo e pregiudizio”.dettagli
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1807Nuove regole per la discesa in città della Madonna di San LucaCessa l'antica usanza di portare, al tempo delle Rogazioni, l'immagine della Madonna di San Luca in processione per varie chiese della città. Da quest'anno la Madonna scende in processione dal monte della Guardia alla chiesa Metropolitana di San Pietro il sabato antecedente la settimana delle Rogazioni minori e fa ritorno al santuario il giovedì dell'Ascensione, nel pomeriggio, sostando in Piazza Maggiore, dove è data solenne benedizione al popolo. La venuta della B.V. di San Luca in città è molto sentita dalla popolazione. Per gli abitanti del contado è occasione di pellegrinaggio, ma anche di partecipazione alla fiera aperta per l'occasione. A rimarcare l'aria di festa popolare, sulle facciate delle case, in tutti i rioni, sono stesi “zindaleini” (drappi) e “tendoni” colorati. La processione si svolge nelle strade addobbate, tra due ali di folla e segue un rituale consolidato nei secoli. Vi prendono parte il cardinale e i membri del clero, le autorità civili e militari. I servitori delle case patrizie sfilano "in sontuose livree, con le torce".dettagli
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1807La pila di Porta LameIl meccanico Luigi Veronesi costruisce presso Porta Lame una pila da riso. E' di proprietà di Bernardino Paolo Lelli e funziona grazie a “una corrente d'acqua, formata dalla confluenza delle chiaviche alimentate dal canale di Reno”. La macchina sarà descritta da Angelo Zambonini nella sua Raccolta dei disegni rappresentanti le principali macchine in ogni ramo d'industrie nella Provincia di Bologna, pubblicata nel 1829. Nel 1808 a Bologna la pilatura del riso occupa un centinaio di operai e una ventina di capi lavorazione. Nella provincia circa 20.000 tornature di terreno sono coltivate a risone nostrale e danno circa 70.000 corbe di prodotto. Nel 1928 in tutta la Bassa bolognese lavorano oltre 28.000 braccianti, un numero destinato ad aumentare notevolmente nei decenni successivi.dettagli
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1807Un popolo "senza dignità"Nel romanzo Corinne ou l'Italie, ispirato a vicende autobiografiche, Madame de Stael (1766-1817) restituisce un vivo quadro della miseria e del degrado della popolazione bolognese. Arrivando nel bel mezzo del carnevale, i due protagonisti, Osvaldo e Lucilla, sentono giorno e notte per le strade grida di gioia "affatto simili agli urli della collera". Il popolo bolognese è assimilato ai lazzaroni di Napoli. Di notte molti dormono per strada sotto i portici, in inverno portano con sé un po' di fuoco usando un coccio, mangiano in terra e perseguitano i forestieri con continue richieste. Le voci melodiose che si sentono di notte in tante città italiane sono rimpiazzate a Bologna da osceni schiamazzi. I due giovani rimangono colpiti dalla presenza in pieno centro delle carceri del Torrone, con le inferriate che sporgono sulla strada. Da esse i carcerati si rivolgono alle persone di passaggio "con la voce del tuono" e chiedono soccorso "con ignobili buffonerie e grida smodate". "In poche parole", conclude Mme de Stael, tutto dà l'idea "di un popolo senza dignità". Pur con tutte le forzature di linguaggio della cultura romantica, la descrizione della scrittrice coglie la precaria condizione di buona parte della popolazione bolognese, condizione destinata a protrarsi per tutta la prima metà del secolo. Nel 1838 la definizione da parte di Jules Janin di Bologna come "continuazione del cimitero" scatenerà le proteste di Marco Minghetti. Ancora nel 1855 altri ospiti stranieri, i Goncourt, troveranno dappertutto in città "mendicanti a posto fisso", febbricitanti, ciechi, vecchie fameliche: "una popolazione d'esseri cenciosi, stracciati, sbrindellati, che sono come un cantico della sofferenza".dettagli
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1807L'Accademia musicale dei ConcordiTommaso Marchesi (1773-1852), allievo di Stanislao Mattei, accademico filarmonico e maestro di cembalo, direttore, assieme a Maria Giorgi e a Francesco Barbieri, della banda della Guardia Nazionale, fonda l'Accademia dei Concordi. La Società ha per scopo “di sorvegliare e conservare il buon gusto“ per l‘arte musicale. Offre concerti e serate di musica dapprima in palazzo Orsi in via San Vitale, poi, con l'autorizzazione del Municipio, nella Gran Sala del Liceo Musicale. Composta di professori e dilettanti, sperimenta produzioni moderne e lontane dalla tradizione italiana del bel canto, ad esempio opere inedite di Haydn. La Creazione del mondo del “Genio Tedesco”, oratorio sacro eseguito nella Sala dell'Accademia la sera del 6 aprile 1808, risulterà gradito alle persone "colte e intelligenti". Il giovane Gioachino Rossini, allievo del Liceo, accetterà nel novembre 1809 la direzione dei “serali trattenimenti” dell'Accademia, partecipando a diversi concerti come maestro di cembalo. Il sodalizio rimarrà attivo negli anni seguenti grazie alla protezione del marchese F. Massimiliano Angelelli (1775-1853), buon suonatore di violoncello, mecenate e cultore della “vera musica”. Egli sarà solito ospitare i “filarmonici tedeschizzanti” anche in concerti privati nel suo palazzo. Notevole diventerà la sua influenza nell'organizzazione dell'attività musicale della Società del Casino, soprattutto dopo il ritiro del marchese Francesco Sampieri dalla carica di direttore, nel 1817.dettagli
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2 gennaio 1807Il periodico "Il Redattore del Reno"Il 2 gennaio inizia le pubblicazioni il bisettimanale “Il Redattore del Reno”, stampato a Bologna presso la tipografia Sassi. Si articola in quattro parti: informazioni politiche, decreti del governo, novelle letterarie e varietà. E' tra i pochi periodici, assieme alla rinata “Gazzetta di Bologna”, ad essere stampati in città, in un clima di decisa ostilità al libero pensiero da parte di Napoleone e delle autorità del Regno italico. Dal 1812 - e fino al 1815 - sarà affiancato dal “Giornale del Dipartimento del Reno”, ma entrambi perderanno “la caratteristica del giornale politico di libera espressione dei voleri e del pensiero dei cittadini“. L'uno e l'altro interpreteranno e ripeteranno fedelmente "gli ordini che vengono dall'alto" e l‘iniziativa individuale sarà "ridotta a nulla"(Sorbelli). Dal 1811 il “Redattore del Reno” si dividerà in due parti: una politica e amministrativa, pubblicata il sabato, e l'altra letteraria e di "amena lettura", che uscirà il martedì con “Novità di Teatro, di Bella Letteratura, di Scienze ed Arti“.dettagli
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25 gennaio 1807La Reale Casa GiuseppinaTeresa Langers, vedova di un ufficiale tedesco, apre a Bologna un collegio di fanciulle, intitolandolo Reale Casa Giuseppina. Il 25 gennaio le ospiti presentano al cospetto del prefetto Mosca una farsa francese. Il Vicerè ha destinato alla benefica istituzione 6.000 lire milanesi. Sul portone dell'ex convento delle Terziarie Francescane di Santa Elisabetta regina d'Ungheria in via Nosadella, soppresso nel 1805, campeggia lo stemma dei Beauharnais. La Casa Giuseppina sarà menzionata come esemplare per analoghe istituzioni da fondarsi nel Regno. Vi si insegnano la dottrina cattolica, le lingue italiana e francese, aritmetica e geometria, storia di Francia, musica, scrittura e ballo, oltre ai lavori domestici. Più avanti verrà trasferita nel Conservatorio di San Giuseppe in via Castiglione e definitivamente chiusa dalla Municipalità nel 1811, dopo la fuga per debiti di Madame Langers. Le zitelle rimaste saranno ospitate nel Conservatorio di Santa Croce.dettagli
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11 febbraio 1807La Deputazione d'OrnatoIl 9 gennaio 1807, con decreto vicereale, è pubblicato i nuovo regolamento dell'ornato, volto a regolare l'attività edilizia privata e pubblica nelle città del Regno d'Italia. Appositi comitati assumono le competenze delle soppresse Assunterie d'Ornato, dovendo occuparsi di strade, rete idrica, nettezza urbana, autorizzazioni edilizie. La riforma introduce, inoltre, il principio della pianificazione razionale degli interventi di abbellimento e utilità pubblica. Per Milano e Venezia sono formate Commissioni d'Ornato, con membri scelti dalle Accademie di Belle Arti o professori della materia. Negli altri comuni di una certa importanza, come Bologna, sono previste Deputazioni composte da persone “intelligenti di architettura”. Istituita l'11 febbraio 1807, la Deputazione d'Ornato bolognese riunisce personalità di rilievo, per la maggior parte appartenenti alla locale Accademia Nazionale, quali Giovan Battista Martinetti e Angelo Venturoli e Francesco Santini. Negli anni successivi non avrà modo di influire sulla realizzazione di grandi opere, se non per il tracciato dei viali di circonvallazione. Cercherà soprattutto di controllare e limitare l'abusivismo edilizio assai diffuso, il degrado igienico delle strade, il pessimo stato di molti edifici, minacciati di crollo. Il regolamento d'Ornato verrà più volte revisionato con la Restaurazione pontificia e completamente riscritto nel 1836, con l'aggiunta di nuove norme. Tra esse, la prescrizione delle tinte da usare nelle facciate degli edifici, con divieto dell'uso del bianco, se non per i fabbricati privi di luce.dettagli
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18 febbraio 1807Sospeso il predicatore di San PetronioNella predica del 18 febbraio in San Petronio, l'ex gesuita imolese don Nicola Montanari enuncia i castighi che Dio manda per la mancanza di rispetto delle chiese. Dichiara che tra le offese al Signore vi sono le guerre, le carestie, le contribuzioni e l'obbligo degli alloggi militari. Per questo la polizia interviene e interrompe il sermone.dettagli
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4 aprile 1807Viene venduto il coro ligneo di San Michele in Bosco. Rovinano gli affreschi dei CarracciGli arredi in legno intarsiato del coro della chiesa di San Michele in Bosco vengono venduti all'asta. Il 4 aprile 1807 il convento passa sotto l'autorità del Prefetto e viene destinato a Casa di Lavoro forzato e volontario. Gli affreschi dei Carracci, nel chiostro ottagonale, non vengono staccati in tempo. Si interverrà, dopo incertezze e lungaggini burocratiche, solo nel 1810, quando la maggior parte di essi non sarà più trasportabile.dettagli
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11 aprile 1807La Società AgrariaIn forza del Decreto 4 settembre 1802, dodici persone di Bologna "ragguardevoli per conoscenze agrarie" fondano la Società Agraria del Dipartimento del Reno. Tra essi vi sono il celebre agronomo Filippo Re (1763-1817), il prefetto Mosca, Luigi Camillo Aldini, fratello del ministro Antonio, gli ingegneri Andrea Stagni e Giovanni Battista Martinetti. Gli “Annali di Agricoltura del Regno d’Italia” redatti da Re contribuiranno alla diffusione delle innovazioni agricole in Emilia e nelle regioni del Nord Italia. Nel 1810 la Società sarà assorbita come sezione dell'Istituto Nazionale. Dopo un periodo di crisi seguito alla restaurazione pontificia riprenderà la sua attività nel 1822 presso l'abitazione di Luigi Salina, che ne era stato l'ultimo direttore e presidente. Come tutti gli altri corpi accademici, anche la Società Agraria dovrà fermarsi dopo i moti del 1831, per riavviare l'attività solo nel 1839, tranne che per un breve periodo intermedio. Assumerà la denominazione di Accademia Nazionale di Agricoltura (o Accademia Agraria) e diventerà uno dei luoghi di incontro dei giovani liberali. Le discussioni all'interno del sodalizio riguarderanno spesso le riforme e i miglioramenti da apportare al paese. In funzione fino al 1884, negli anni Quaranta la Società avrà grande prestigio e influenza per la presenza di Marco Minghetti (1818-1886), allora impegnato nella conduzione della tenuta di Villa Mignani a Cadriano.dettagli
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22 aprile 1807Muore Vincenzo MartinelliIl 22 aprile muore a Bologna Vincenzo Martinelli (1737-1807), “impareggiabile” pittore paesaggista e scenografo. Tra le sue numerose imprese decorative spiccano la stanza “alla boschereccia” nell’appartamento del Legato in Palazzo comunale, il ciclo della villa "Sampiera" a Barbiano e le bellissime tempere di Villa Brunetti sul colle dell'Osservanza, eseguite assieme a Pietro Fancelli (1764-1850). Ha affrescato nei palazzi Bolognetti e Pallavicini (Allegoria del Commercio (1793) con Filippo Pedrini) in via San Felice e nel Palazzo Bentivoglio in via Belle Arti. Come scenografo ha operato per vari teatri, ma anche per cerimonie pubbliche, compresa quella per l'arrivo di Napoleone a Bologna nel 1805. Spesso ha partecipato all'allestimento dei tradizionali Sepolcri pasquali in diverse chiese bolognesi. Tra il 1767 e il 1803 ha svolto importanti incarichi presso l'Accademia Clementina, formando un gran numero di artisti poi protagonisti della locale scuola del paesaggio. Nel 1804 rilevò con amarezza l'esclusione per motivi politici di molti valenti colleghi nel passaggio dalla Clementina alla nuova Accademia Nazionale di Belle Arti: “Nella nomina dei membri della nuova Accademia sono esclusi tredici dei nostri soci, fra i quali moltissimi meritevoli di tutti i riguardi pel loro valore nell'arte, per essersi molto prestati nella cultura della studiosa gioventù e per le loro opere tuttora esistenti. Ma che riguardi si possono sperare? Quale gratitudine ha dimostrato finora la presente provvidenza a chi ha dato addietro veri attestati di amor patrio?”.dettagli
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26 aprile 1807Laurea in legge a Maddalena CanediAll'Università è conferita solennemente la laurea dottorale in giurisprudenza a Maddalena Canedi (1779-1843ca). La commissione le consegna l'anello dottorale e le dona una fascia di velluto nero ricamata a grandi foglie di alloro con il motto del Collegium Doctorum Juris. Il “Corriere milanese” riporta il 2 maggio che: “l'egregia candidata, oltre l'avere disciolto con molta prontezza tutte le tesi state a lei proposte, pronunciò altresì un elegantissimo discorso latino, che riscosse i più vivi applausi”. Considerata la prima giurista dell’età moderna (Bersani), nel gennaio 1807 la giovane, originaria di Medicina, aveva sostenuto brillantemente gli esami di avanzamento, riportando “l’unanime approvazione dei signori professori” e l'appoggio del Rettore Atti per la discussione della tesi dottorale. Dopo la laurea Maddalena chiederà di poter esercitare pubblicamente la professione di avvocato. Il ministro di Giustizia del Regno risponderà che “le leggi vigenti sulla disciplina forense non permettono alle donne di agire avanti Tribunali, di aringare e di difendere pubblicamente le cause”. Qualche anno più tardi il Segretario di Stato delibererà essere “inconveniente” consentire alla Signora Canedi Noè di Bologna il patrocinio di un reo “nel pubblico arringo”. Essendo donna, le sarà consentito solo di fare “consulti verbali e scritti non aventi il carattere di atti pubblici”.dettagli
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5 giugno 1807La Loggia "Gli Amici dell'Onore" e le altre FratellanzeIn un locale posto nell'Orto Grande dei Poeti a Porta Galliera è inaugurata il 5 giugno la Loggia massonica “Gli Amici dell'Onore” all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia di Milano, sotto la Gran Maestranza del Viceré Eugenio Beauharnais. Annibale Paleotti ne è Maestro Venerabile. Alla Loggia, ovvero Congregazione di Liberi Muratori, sono affiliati influenti politici come Carlo Caprara e Antonio Aldini e alti funzionari come il prefetto Mosca e il Giudice d'Appello Pozzi. Accoglierà la maggior parte degli impiegati della Finanza, del Demanio, della Prefettura e dell'Amministrazione di governo, molti professori universitari e possidenti, ma anche pittori, commercianti, preti, militari e un affermato attore come Antonio Marocchesi. Il 24 giugno 1807, festa di San Giovanni Battista, per celebrare le vittorie napoleoniche in Germania, la Congrega organizzerà “una gran sparata” di 5.200 mortaretti - seguiti da fuochi d’artificio - alla Montagnola e un lauto banchetto di cento coperti alla Carità . Nei primi anni dell''800 risultano esistenti a Bologna quattro Logge. Oltre a "Gli Amici dell'Onore", vi sono la “Etruria Riunita” e l'“Enotria”. Della quarta non rimarrà il nome. Inoltre durante la permanenza a Bologna di truppe francesi sono attive logge dipendenti dall'Ordine Francese, logge militari a cui sono affiliati anche italiani. Alcuni massoni bolognesi sono associati anche a logge di altre città: ad esempio Antonio Aldini è affiliato alla loggia “Real Eugenio” all'Oriente di Milano. I luoghi d'incontro tra gli affiliati alle varie logge sono spesso le case private, i circoli e i caffè, soprattutto il Caffè di Galliera, quello di San Pietro e quello degli Stelloni.dettagli
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8 luglio 1807Eccezionale grandinataL'8 luglio alle sei del pomeriggio un “fierissimo” temporale provoca notevoli danni in città e nella campagna. Cadono chicchi di grandine grossi “come uova”, che rompono tutti i vetri delle finestre orientate a settentrione e a occidente, fanno cadere molti camini e danneggiano i tetti delle case.dettagli
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26 agosto 1807Ordine di partenza delle truppe francesiLe truppe francesi della divisione del generale Charpentier partono improvvisamente da Bologna alla volta di Firenze. Molti pensano a una imminente annessione della Toscana alla Francia, ma è un’illazione inconfessabile. Per aver pubblicato sul "Corriere delle Dame" il contenuto di un bigliettino scritto da Bologna in cui si afferma che "i destini della Toscana sembrano prossimi alla loro maturità" il giornalista e poeta Giuseppe Lattanzi verrà fatto rinchiudere in manicomio a Milano da Napoleone.dettagli
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1 ottobre 1807Una cometa visibile a occhio nudoIl 1° ottobre nella Specola di Bologna è osservata una cometa, già da tempo segnalata in Italia. Nel mese precedente è passata al suo perielio. Il 21 settembre l’Osservatorio di Parigi l’ha individuata nella costellazione della Vergine. E’ una delle poche comete visibili a occhio nudo e tra le più belle comparse da anni. Assomiglia a una stella di quarta grandezza. Il 6 ottobre a Casalmaggiore è visibile la sera "nella plaga di nord ovest", con la coda rivolta a ponente. E’ descritta in questi termini da un testimone dilettante: “Lo splendore che tramanda nella parte opposta al suo corso ha forma di un raggio, e difatti a misura, che quello si prolunga, diviene più largo, più debole e più trasparente”. Nel mese di ottobre in Germania la cometa si potrà osservare a occhio nudo o con “cannocchiali ordinari” dalle 7 alle 9 di sera, vicina alla costellazione del serpente e con il crine a mezzogiorno. Formerà un triangolo equilatero con Arturo e con la corona boreale.dettagli
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ottobre 1807"Giulietta e Romeo" di Zingarelli al "gran teatro del comune"Il programma d'autunno del Teatro comunale promette "un'opera seria e ballo grande eroico, con l'alternativa di due drammi buffi e ballo di mezzo carattere". In ottobre va in scena Giulietta e Romeo di Zingarelli, dove si distingue nel ruolo di Romeo il soprano Vitale Damiani, uno dei migliori cantanti castrati, "anche se non del calibro di un Velluti o di un Crescentini". In novembre sono rappresentati con successo i drammi giocosi Le nozze campestri di Giuseppe Nicolini e I due gemelli di Giuseppe Gazzaniga, accompagnati da balli di Salvatore Viganò.dettagli
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30 novembre 1807Luigi Tavecchi primo podestàIl 30 novembre Luigi Tavecchi (1746-1816), nobile di Cento che ha abbracciato le idee liberali, viene nominato podestà di Bologna, in base al decreto di Napoleone dell'8 giugno 1805. La nuova carica, che sostituisce quella di presidente del consiglio municipale, è di nomina regia su una terna suggerita dal consiglio. Accanto al podestà è nominata una municipalità di sei membri (invece dei nove precedenti). Tavecchi presiederà il primo consiglio il 17 dicembre e rimarrà quindi in carica fino al 1810, anno della sua morte.dettagli
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dicembre 1807Rotta del PoUna rovinosa piena del Po, che in alcuni tratti supera le altezze idrometriche massime raggiunte nel 1801, provoca numerose rotte dell'argine sinistro nei pressi di Ostiglia.dettagli