La Repubblica Italiana
Il 26 gennaio la Consulta straordinaria della Repubblica Cisalpina, convocata a Lione da Napoleone, approva la costituzione del nuovo stato.
Presidente provvisorio è nominato Bonaparte, vice presidente Francesco Melzi d'Eril (1753-1816). Tra i consultori di stato “a vita” ci sono gli ex senatori bolognesi Caprara e Marescalchi. L'avvocato Antonio Aldini (1755-1826) è nominato consigliere di stato.
I bolognesi conosceranno il risultato dell'assemblea di Lione il 1° febbraio, assieme all'annuncio della formazione del nuovo governo. Il giorno successivo l'avvenimento sarà celebrato con un solenne Te Deum in San Pietro e con l'illuminazione serale della città.
Il 14 febbraio la Repubblica Italiana sarà solennemente proclamata a Milano. La nuova carta costituzionale verrà pubblicata il 20 febbraio, con un testo radicalmente rivisto dal Primo Console rispetto a quello preparato dalla Consulta.
Secondo Napoleone, che ha incaricato Pierre-Louis Roederer (1754-1835) di elaborare un progetto di costituzione sul modello di quella francese dell'anno X (1795), la nuova Repubblica Italiana, per il momento, non è ancora una nazione, ma un insieme di regioni difese dalle armi francesi.
- L'albero della libertà in Emilia-Romagna. Cultura, politica e vita sociale nell'età della rivoluzione francese, Bologna, Analisi, 1989, p. 6
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 17
- Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 51
- Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, p. 62
- Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 266-267
- Clemente Fedele, Francesco Mainoldi, Bologna e le sue poste, Bologna, F. Mainoldi, 1980, pp. 185-187
- Colorare la patria: tricolore e formazione della coscienza nazionale, 1797-1914, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1996, p. 37
- I giacobini a Bologna, a cura di Franco Cristofori e Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1966, p. 127, 135
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 2., p. 145, 148
- La prima fase del dominio francese a Bologna (1796-1805): storia economica, archivistica, monetazione, riforma postale, atti del Convegno di numismatica e storia postale, a cura di Michele Chimienti, Bologna, CREDIBO, 2003, p. 38
-
Giovanni Spadolini, L'Italia repubblicana, Roma, Newton Compton, 1988, p. 292
- Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, pp. 91-94
- Angelo Varni, L'Emilia Romagna nell'Italia napoleonica, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., p. 42
- Angelo Varni, Il periodo napoleonico, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 2., p. 351
- Sandro Zabbini, Nadia Cesari, Da Napoleone al 1945, in: Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 1: Da Bologna a Modena, p. 62