Misure di igiene ambientale
La Commissione Dipartimentale di Sanità denuncia una precaria situazione di igiene ambientale e ripropone misure già adottate nell'antico regime dall'Assunteria di Sanità. Osserva che diverse strade comunali sono “piene e coperte di materie sozze e immonde”, le cui esalazioni “corrompono la purezza atmosferica”.
E' fatto divieto di “spargere, gettare o far colare né vicoli e nelle strade acque immonde, rottami, rusco, od altre simili materie producenti fango, lezzo e suddiciume”, così come ammassare troppo letame o tenere maiali, conigli e “porci d'India” in luoghi bui e sordidi.
Si raccomanda quindi di mantenere puliti “da qualsivoglia lordura cagionata dalle persone o dalle bestie” i tratti di strada pubblica davanti alle case e botteghe private. Il 25 aprile 1802 la Commissione ordinerà il trasporto delle immondizie, da effettuarsi nelle prime ore del giorno, fuori Porta Lame alle golene del Reno.
Sarà inoltre stabilita la “scorticazione” di cavalli, muli e asini in un terreno cintato fuori porta Mascarella. Infine il mercato bestiame e la macellazione delle carni saranno trasferiti dopo il 1806 dal Mercato di Mezzo in un edificio apposito a Porta Lame.
- Stefano Arieti, Società e sanità a Bologna nel XIX secolo, in: “Il carrobbio”, 25 (1999), pp. 191-192