Foscolo ferito e messo in prigione
Arruolato come capitano della Guardia Nazionale e luogotenente del generale francese Fripoult, il poeta Ugo Foscolo (1778-1827) viene ferito ad una gamba nella battaglia di Cento contro gli “insorgenti”.
Dopo la ritirata evita di tornare a Bologna e si rifugia nella campagna intorno. Dal 6 al 7 maggio è ospitato dai conti Turrini a Calcara, “impaziente di riprendere le armi e il fiero apostolato / con la fede, col canto, col braccio / antesignano immortale della italica indipendenza”, come recita la lapide posta all'ingresso della loro villa.
Gli amici riusciranno in seguito a ricoverarlo presso l'abbazia di Monteveglio, dove trascorrerà venti giorni di vita monastica, curato dall’Abate Guiducci, sotto il falso nome di Lorenzo Aldighieri.
Durante la fuga d'amore con Teresa Minelli, sorella del comandante della Guardia Nazionale, sarà arrestato rinchiuso per alcuni giorni nella Rocca di Bazzano e nella torre nonantolana della Rocca di Vignola. Verrà quindi trasferito in carcere a Modena, con il sospetto di essere una spia degli Austriaci.
Il 12 giugno, all'arrivo del generale francese Mac Donald, sarà finalmente rimesso in libertà e potrà partecipare, aggregato a un reggimento di ussari cisalpini, alla battaglia della Trebbia.
Foscolo tornerà a Bologna ancora nel 1800 a combattere contro il brigantaggio.
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