"La morte di Mitridate" al Teatro Zagnoni
Il 10 marzo al Teatro Zagnoni va in scena il dramma serio La morte di Mitridate di Sebastiano Nasolini (1768-1799).
Si tratta di un fuori programma con lo scopo di riabilitare un poco la reputazione di questa sala, alquanto compromessa, negli ultimi tempi, dalla messa in scena di commedie scadenti.
L'impresario vuole inoltre approffittare della disponibilità del grande tenore bolognese Matteo Antonio Babini (1754-1816), la cui fama di sincero democratico vale a compensare il libretto, criticabile, di Simeone Antonio Sografi. Lui stesso mette le mani avanti:
So che avrei dovuto scegliere un fatto tutto Democratico, ma la ristrettezza del tempo non me l'ha permesso. Il presente però non può sicuramente offendervi perché si tratta non solo dell'Invasione delle armate Repubblicane e di un Re vinto ma ancora della Rigenerazione di un Popolo dalla tirannide oppresso.
L'opera ha un certo successo di pubblico, con diciotto repliche e il commento favorevole de "Il Democratico Imparziale", giornale d'opinione dei locali giacobini, che loda la musica eccellente del compositore piacentino, l'impeccabile esecuzione dell'orchestra, la bravura del tenore Babini.
Ma è anche un mezzo fiasco dal punto di vista economico, con molti palchi non pagati. Si tornerà quindi di corsa ai drammi giocosi, per i quali il Teatro Zagnoni è conosciuto.
- Marina Calore, Matteo Babini celebre tenore ed egregio cittadino (1754-1816), in: "Strenna storica bolognese", 42 (1992), pp. 69-83
- Marina Calore, Storie di teatri, teatranti e spettatori, in: In scena a Bologna. Il fondo Teatri e spettacoli nella Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, 1761-1864, 1882, inventario e indici a cura di Patrizia Busi, Bologna, Comune, 2004, p. 20