Il Pranzo Patriottico
In piazza Maggiore si tiene un Pranzo Patriottico, al quale partecipano 524 cittadini e altrettanti poveri. Le tavole sono sistemate intorno alla piazza, coperte “con guarnizioni di velo per difesa del sole”. Nel centro una grande tenda ospita la Guardia Civica e la banda.
I Cittadini escono in processione dal Palazzo delle Scuole con al fianco ognuno il loro povero. Li accompagnano duecento ufficiali della Guardia Nazionale, addetti al servizio della mensa. Il pranzo si compone di sei portate oltre al pane e il vino nero offerto dal cardinale arcivescovo. Fra i contribuenti vi sono anche monaci e preti.
Molte famiglie nobili mettono a disposizione pentole e piatti e generosamente condoneranno “l'importo di tutti i piatti rotti e smarriti”. Le suore si impegnano a cucire 600 “banderiole” per ornare le tavole con lustrini a tre colori, offerti dai mercanti di sete.
Alla sera si tiene in piazza un veglione gratuito e Maria Brizzi Giorgi dirige la banda della Guardia Nazionale nell'esecuzione di un inno di Giuseppe Vincenti.
Nel Teatro Comunale viene eseguita una Cantata Patriottica scritta per incarico del Circolo Costituzionale con musica di Giovanni Battista De Dominicis, allievo di Paisiello. Il ritornello recita: “Libertà cara sei troppo amabile, è troppo orribile la schiavitù”.
Per il “Quotidiano Bolognese”, i tanti cittadini “consociati senza distinzione di grado, di nascita e di fortuna” in questo evento festoso, hanno dato l'idea “di un Popolo energicamente libero e saggiamente dotto”.
- L'albero della libertà in Emilia-Romagna. Cultura, politica e vita sociale nell'età della rivoluzione francese, Bologna, Analisi, 1989, pp. 12-15
- Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, pp. 226-227
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 73-74
- Marina Calore, Bologna a teatro. Vita di una città attraverso i suoi spettacoli, 1400-1800, Bologna, Guidicini e Rosa, 1981, p. 139
- Gabriele Cremonini, Cibò. Un viaggio nella gastronomia, nella storia e nella cultura del cibo a Bologna e dintorni, condito di aneddoti, personaggi famosi, leggende, curiosità e ricette, Bologna, Pendragon, 2007, p. 45
- I giacobini a Bologna, a cura di Franco Cristofori e Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1966, pp. 107-108
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, pp. 108-109
- Libertà cara sei troppo amabile. Musica e teatro a Bologna dall'antico al nuovo regime, 1796-1805, a cura di Marina Calore, Bologna, Lo scarabeo, 1996, p. 12
- Passi di danza, passi di parata. Feste civili e patriottiche a Bologna 1796-1870, a cura di Claudia Collina e Mirtide Gavelli, Bologna, Editcomp, 1994, pp. 23-25
- Giuseppe Pittano, Carla Xella, I giorni di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Bologna, Cappelli, 1978, p. 89
- Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 110-113
- Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, pp. 490-491