Tumulti contro l'aumento dei prezzi. Tre banchieri arrestati
Esplode nel mese di giugno il malcontento popolare. I prezzi delle merci aumentano in conseguenza del calo di valore della moneta con cui vengono pagati i salari.
Alla testa del movimento di protesta, il giacobino Giuseppe Gioannetti tenta senza riuscirvi di far ritirare l'editto sulla moneta "erosa" di conio pontificio, ma ottiene comunque da Giovanni Vicini, presidente del Comitato Cispadano, la distribuzione di aiuti ai poveri e l'arresto degli "aggiottisti e monopolisti".
A Bologna vengono imprigionati tre banchieri considerati i principali speculatori e affamatori del popolo: il marchese Raffaele Gnudi, arricchitosi con le vendite dei beni ecclesiastici, Pietro de Lucca e Valerio Morelli. Sono tutti accusati di "illecito mercimonio di Moneta Erosa".
- Luigi Aureli, Annali della città di Bologna dall'anno 1797 ai nostri giorni, compilati dal dottor L.A., Bologna, pe' tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1849, p. 17
- Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, p. 33, 102, nota 354
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, diretta da Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2010, vol. 4., tomo 1., p. 12
- Umberto Marcelli, Saggi economico sociali sulla storia di Bologna dal secolo XVI al XVIII, Bologna, Patron, 1962, pp. 197-200
- Nino Samaja, Bologna giacobina, in: "L'Archiginnasio", 52 (1957), p. 117