"Sgravi" a favore del popolo
Il giornale "L'Abbreviatore" del 19 novembre elenca una serie di provvedimenti e di "sgravi" che favoriscono il popolo.
Sono stati decisi a partire dal mese di luglio dalle autorità governative su iniziativa dei giacobini e nonostante l'opposizione dell'artistocrazia bolognese.
Tra essi l'abolizione dei titoli nobiliari e dei feudi, la riforma del diritto penale, la tolleranza verso gli ebrei.
A Bologna sono state eliminate le cedole e la moneta erosa, mentre il dazio sulla macina è diminuito di un quarto. Le tasse doganali sui prodotti "di universale consumazione" sono state ridotte.
La decisione di unificare il prezzo dei sali in tutta l'Emilia ha portato "un ribasso di due quattrini e mezzo sopra ogni libbra".
Al contempo è aumentato il prezzo di fabbricazione concesso ai poveri salinari di Cervia (RA), che da tanto tempo e invano reclamavano il provvedimento presso la corte pontificia.
- Nino Samaja, Bologna giacobina, in: "L'Archiginnasio", 52 (1957), pp. 116-117