Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

5 marzo 1797

Piano per le sedi degli organi di governo cispadani

L'Assunteria di Magistrati invia al Senato bolognese un' “istanza perchè siano preparate le sale pel corpo legislativo” della neonata Repubblica Cispadana e gli alloggi dei suoi membri più importanti.

Viene determitata la destinazione dell'ex Palazzo Apostolico (o Palazzo Pubblico) a sede del Direttorio esecutivo, mentre il palazzo delle Scuole (l'Archiginnasio) dovrà ospitare le due assemblee legislative.

L'ingegnere e architetto ticinese Giovanni Battista Martinetti (1764-1830), figura di punta dell'urbanistica bolognese per tutto il periodo napoleonico, è incaricato di sovrintendere l'intero progetto e Antonio Aldini ha il compito di reperire le fabbriche conventuali per gli appartamenti dei deputati.

Per il Corpo Legislativo lo stesso Napoleone prevede una sede “grande e magnifica”, ben riconoscibile e tale da incutere “alto rispetto” e “la più distinta considerazione” nel popolo.

Mentre il Palazzo Pubblico è da tutti considerato degno di diventare Palazzo Nazionale, molti dubbi sorgono sul trasloco dell'Università dall'Archiginnasio e in breve il progetto verrà abbandonato.

La scelta, dopo un accurato sopralluogo di Martinetti, cadrà sul collegio Pontificio di Montalto per il Consiglio Maggiore, o dei Sessanta, e sull'ex convento dei Celestini per il Consiglio Minore, o dei Trenta, mentre per gli alloggi dei deputati si penserà alla ristrutturazione parziale, a cura dell'architetto Angelo Venturoli, dei conventi di San Procolo, San Bernardo, San Domenico e San Paolo.

Tra il Palazzo Pubblico e l'ex Collegio Montalto si va delineando un “asse repubblicano” lungo la via San Mamolo, che forse non casualmente coincide “con il cardo maximo della Bononia repubblicana” (Ceccarelli).

Il piano di interventi è già in fase operativa a metà marzo e prosegue celermente a partire dal Palazzo pubblico. I lavori saranno però generalmente rallentati e poi interrotti dagli eventi politici successivi.

Nell'ottobre 1799, durante la Reggenza austriaca, il comandante di piazza Lezzeni farà cancellare ogni traccia e atterrare ogni “simulacro” del regime repubblicano dai palazzi dei consigli cispadani.

La dignità di capitale cispadana, anche se di breve durata, costerà cara a Bologna, costretta ad anticipare le spese degli organi centrali della Repubblica (Marcelli). Spese che, nel caso delle opere architettoniche, non daranno alcun vantaggio.

Benché incompleti e in gran parte abbandonati, i lavori per Bologna “centrale” saranno un “formidabile trampolino di lancio” (Ceccarelli) per Martinetti, riconosciuto come benemerito della patria e assunto come “architetto del pubblico”.

Approfondimenti
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 364, nota 5, 369, nota 37
  • Carlo Degli Esposti, San Procolo. Il santo, la chiesa, la parrocchia, Bologna, Parrocchia di S. Procolo, 1983, p. 114
  • Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., pp. 142-144
  • Francesco Ceccarelli, Architetture di stato per Bologna, “centrale” della Repubblica Cispadana (marzo-maggio 1797): progetti e realizzazioni, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., pp. 211-216, 231-232
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 9-17, 81
  • Collezioni comunali d'arte. L'Appartamento del legato in Palazzo D'Accursio, Bologna, Comune, 1989
  • Ezio Godoli, Architettura e città, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., p. 1155
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 3., 1870, pp. 111-112
  • Umberto Marcelli, Saggi economico sociali sulla storia di Bologna dal secolo XVI al XVIII, Bologna, Patron, 1962, p. 196
  • Ministero per i beni e le attività culturali (ecc.), Mappe tematiche della città di Bologna. Itinerari artistici, vol. 1: La grande decorazione a Bologna: chiese e palazzi del Sei e Settecento, Bologna, Costa, 2000, p. 25
  • Eugenio Riccòmini, Il perditempo. Passeggiate per Bologna, nuova ed., Bologna, Tipoarte, 2000, pp. 52-54 (portale con stemma della Repubblica)
  • San Giovanni in Monte recuperato, a cura di Roberto Scannavini, Bologna, Grafis, 1996, p. 39
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