21 gennaio 1797
La Costituzione Cispadana
Dopo che il secondo congresso di Reggio Emilia ha proclamato la volontà dei popoli cispadani di dar vita a una repubblica unitaria - andando oltre il desiderio di Napoleone per una confederazione militare - si riunisce un Comitato di Costituzione di otto membri, che procede rapidamente alla redazione della Costituzione Cispadana, ricalcata sul testo di quella francese dell'anno III.
Abolita la nobiltà feudale - che però rimarrà di fatto al potere - viene eletto il Consiglio dei Sessanta, presieduto da Giovanni Paradisi, di famiglia agiata, e il Consiglio dei Trenta, guidato dal conte Marcantonio Isolani.
Approfondimenti
- Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 51, 169
- Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, p. 61
- Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 1: Da Bologna a Modena, p. 62
- Giovanni Natali, La costituzione della Repubblica Cispadana e l’articolo sulla religione
Cattolica. Un tumulto popolare a Modena il 27 gennaio 1797, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Fuori Serie, 5 (1939-40), pp. 62-112 - Carlo Pancera, Primi intenti di una pedagogia popolare nella Bologna repubblicana e cispadana, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., p. 287
- Angelo Varni, L'Emilia Romagna nell'Italia napoleonica, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., pp. 27-28
- Angelo Varni, Il periodo napoleonico, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 2., p. 346