Un nuovo modo di contare le ore
Su invito del generale Manneville, comandante di piazza, il Senato ordina di regolare gli orologi al sistema francese.
È abbandonata l’usanza italiana di far cominciare il giorno dall’Ave Maria, mezz’ora dopo il tramonto, momento che varia a seconda delle stagioni. Il modo francese parte invece da due punti invariabili, il mezzogiorno e la mezzanotte.
Gli orologi pubblici verranno adattati il 25 settembre. Il provvedimento non piacerà a tutti e vi saranno proteste e lagnanze.
Saranno comunque mantenuti suoni diversi delle campane per l’Ave Maria e per la prima ora di notte, come riferimento per le funzioni religiose.
- Raffaele Belluzzi, Vittorio Fiorini, Catalogo illustrativo dei libri, documenti ed oggetti esposti dalle provincie dell’Emilia e delle Romagne nel Tempio del Risorgimento italiano : (Esposizione regionale in Bologna 1888), Bologna, Stabilimento tipografico Zamorani e Albertazzi, vol.: Libri e documenti, a cura di Vittorio Fiorini, 1890, pp. 697-698
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 3., p. 143
- Tommaso de’ Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall’anno 1796 fino all’anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 26 (data cit.: 25 agosto), 353, nota 103
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall’anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 1., p. 36
- Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 15, nota 41
- Gli oggetti del Museo civico del Risorgimento, a cura di Otello Sangiorgi e Mirtide Gavelli, Bologna, Tipografia Metropolitana, 2015, p. 13
- Giovanni Paltrinieri, 1796 a Bologna: dall’Ora italiana all’Ora francese, in: “Strenna storica bolognese”, 2002, pp. 355-376