Sigillate le casse pubbliche, requisiti armi e cavalli
I commissari francesi visitano le casse pubbliche e a tutte mettono i sigilli. Sono quelle “del reggimento, della dogana, della ferma, dell'appalto del tabacco, delle moline, della tassa delle tornature”.
Nel Monte di Pietà e nei quattro monti subalterni sono sigillate anche le stanze che custodiscono i pegni.
Lo stesso giorno il comandante francese di piazza Yann ordina che tutte le armi da fuoco presenti in città siano consegnate e depositate nei locali delle scuole pubbliche (Archiginnasio).
Il 22 giugno sono requisiti, "a comodo dei Francesi", tutti i cavalli "da sella, da bilancino e da sediolo" presenti a Bologna. L'ordine sarà replicato nei giorni successivi. Anche dopo la consegna dei cavalli, i proprietari saranno obbligati a "tener al servigio" i cocchieri e i mozzi.
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, diretta da Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2010, vol. 4., tomo 1., p. 9
- Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, pp. 10-11
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 15-16, 18 (data cit.: 21 giugno)
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 1., pp. 9-10
- Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Pàtron, 1997, pp. 277-279