L'armistizio di Bologna
In seguito alla rapida occupazione da parte dell'armata francese delle Legazioni di Bologna e di Romagna, il 23 giugno papa Pio VI è costretto ad accettare un oneroso armistizio, che viene firmato a Bologna, conquistata militarmente.
La Santa Sede si impegna a versare alla Francia 21 milioni di scudi, accetta la cessione dei territori di Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna e della Marca di Ancona.
Lo stesso giorno a Bologna comincia la requisizione di opere d'arte e la spoliazione delle casse pubbliche.
"Fu allora che si videro alcuni dei nostri porgersi guide spontanee allo straniero, ed insegnargli quanto di meglio via avea in ori, argenti, in tavole, in tele, in codici e altre preziosità" (S. Muzzi)
E’ compito del Senato fissare le modalità delle pesanti imposizioni volute da Napoleone.
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 16
- Virgilio Ilari, Piero Crociani, Ciro Paoletti, Storia militare dell'Italia giacobina. Dall'armistizio di Cherasco alla pace di Amiens, 1796-1802, Roma, Ufficio storico SME, 2001, vol. 1: La guerra continentale, pp. 310-311
- Salvatore Muzzi, Compendio della storia di Bologna, Bologna, presso N. Zanichelli, 1875, p. 363
- Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 72
- Angelo Varni, L'Emilia Romagna nell'Italia napoleonica, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., pp. 21-22
- Angelo Varni, Il periodo napoleonico, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 2., p. 342
- Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Patron, 1997, p. 317