Delegazione bolognese a Parigi
Su suggerimento di Napoleone - che dichiara di non avere le prerogative per decidere la sorte istituzionale di Bologna - e grazie alla mediazione del conte Caprara, il Senato invia dei suoi emissari a Parigi presso il Direttorio, per sondarne le intenzioni e caldeggiare uno stato indipendente.
La delegazione è formata dall'avvocato Antonio Aldini, da poco nominato da Bonaparte segretario del governo della provincia, dal medico Gaetano Conti (1773-1834) e dal senatore Ludovico Vittorio Savioli.
Questi esprimono al governo francese i loro timori per la supremazia di Milano e per l' "olonismo" (la tendenza ad accentrare i poteri) dei lombardi.
Propugnano invece una repubblica dotata di larghe autonomie, in cui il ruolo di Bologna è quello di capitale della Cispadana, eventualmente federata alla Transpadana lombarda.
La delegazione ottiene a Parigi l'assicurazione che un eventuale ritorno di Bologna al Papa avverrebbe solo con il ripristino degli antichi privilegi e prerogative della repubblica senatoria.
- Raffaele Belluzzi, Vittorio Fiorini, Catalogo illustrativo dei libri, documenti ed oggetti esposti dalle provincie dell'Emilia e delle Romagne nel Tempio del Risorgimento italiano : (Esposizione regionale in Bologna 1888), Bologna, Stabilimento tipografico Zamorani e Albertazzi, vol.: Libri e documenti, a cura di Vittorio Fiorini, 1890, pp. 552-561
- Aldino Monti, Bologna di fine Settecento: il piccolo stato dalla sovranità pontificia alla sovranità napoleonica. Alcune puntualizzazioni, in: Università e formazione dei ceti dirigenti. Per Gian Paolo Brizzi, pellegrino dei saperi, a cura di Giancarlo Angelozzi, Maria Teresa Guerrini, Giuseppe Olmi, Bologna, Bononia University Press, 2015, pp. 402-403
- Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 72