La fontana, detta anche del Gigante, venne realizzata dal francese Jean Boulogne (Giambologna) tra il 1563 e il 1566, su progetto del pittore palermitano Tommaso Laureti. La statua rappresenta il dio del mare in atto di placare le onde. Sotto stanno quattro putti con delfini e quattro sirene. Il monumento è stato oggetto di un radicale restauro tra il 1988 e il 1990. La piazza del Nettuno fu aperta nel 1564, abbattendo diverse case medievali, nell'ambito della riorganizzazione urbanistica del centro cittadino promossa dal vice legato Pier Donato Cesi.
> Touring Club Italiano, Bologna e dintorni, Milano, TCI, 1997, p. 42
e inoltre ...
Per alcuni secoli la piazza Maggiore fu occupata dal mercato della verdura e gli erbivendoli utilizzavano la vasca del Nettuno per lavare gli ortaggi, intasando spesso gli scarichi della fontana. Dopo alcuni inutili bandi che vietavano gli usi impropri, nel 1603 le autorità si decisero a difendere il Nettuno con una recinzione di ferro battuto, che venne tolta solo nel 1888. Agli angoli della cancellata furono poste quattro vasche di marmo, di cui una, funzionante, è stata ricollocata alcuni anni or sono.
> Tiziano Costa, Marco Poli, Conoscere Bologna, Bologna, Costa, 2004, pp. 58-59
curiosità storiche:
Prima di eseguirne la versione definitiva, il Giambologna si recò a Roma dal papa per sottoporre il Nettuno al suo giudizio. Era piuttosto preoccupato dell'accoglienza che Pio IV, il munifico committente dell'Archiginnasio, avrebbe riservato a quel dio pagano, per giunta ignudo. Il papa rimase per un po' in silenzio, girandosi tra le mani il bozzetto della scultura, poi alzò le spalle e mormorò tra sé con una certa malizia: "per Bologna può andare bene", dando così la sua approvazione.
> Angiolo Silvio Ori, Bologna raccontata. Guida ai monumenti, alla storia, all'arte della città, Bologna, Tamari, stampa 1976, p. 32