Zorro
Nato nel: 1919 dalla penna di: Johnston McCulley sulle pagine di: "All-Story Weekly”
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Milano, Feltrinelli, 2013 , Zorro: l'inizio della leggenda ,
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Bologna, Ermitage, 2011 , Il segno di Zorro,
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Roma, Perseo Video, 2008 , Zorro alla corte di Spagna ,
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Milano, Sony pictures home entertainment, 2007 , La maschera di Zorro …Sette anni dopo aver acquistato i diritti della storia originale di Johnston McCulley, Steven Spielberg produce la 42' edizione cinematografica di Zorro, giustiziere in cappa nera e mascherina. E piace, alle astanti, il vitalismo interpretativo dello Zorro di fine secolo che seduce cuori coniugando, sotto la maschera, intellettuale vivacità e atletica sfrontatezza. Ma perché l'aplomblatino dell'eroe mascherato non sembri un oltraggio all'altra metà del cielo, è necessario sdoppiare e replicare: incidere lo schermo nel prologo e siglarlo nell'epilogo. Se poi, nel prologo, Zorro alias Diego de la Vega ha la classe e l'eleganza del dandy inglese Anthony Hopkins e, nell'epilogo, il suo alter ego alias Alejandro Murrieta, la fisicità ormonale di Antonio Banderas, allora il malcapitato spettatore sembrerà inadeguato persino a interpretare il cavallo di Zorro.Il giustiziere nero di Martin Campbell insegue le sue gesta e quelle di altri illustri giustizieri, si programma all'infinito, ipotecando così l'eternità e il mito… …E se lo Zorro di Anthony Hopkins vanta antenati letterari come il Conte di Montecristo o la Primula Rossa, il suo doppio Banderas è il figlio dello Zorro apocrifo, quello del cinema, quello di Robin Hood, quello di Indiana Jones e perché no, quello di James Bond. Il James Bond di Goldeneye (Martin Campbell, 1995) che nel prologo, impomatato come il Don Diego di Tyrone Power, si tuffa nel vuoto per 'montare' su un aereo che, volendo, si può anche cavalcare.In una seducente commistione di generi, di citazioni e di autocitazioni, Martin Campbell raddoppia i personaggi e le emozioni intrecciandone la morte e la vita, per ricordare alle generazioni future che dove finisce un eroe inizia il suo canto o forse la sua memoria, il cinema...da: "Film tutti i film della stagione" n° 37, Marzia Gandolfi.,
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Milano, Mondadori, 2005 , Z, la leggenda di Zorro, il romanzo ufficiale del film ,
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Milano, Twentieth century Fox home entertainment, 2003 , Il segno di Zorro …Il film di Fred Niblo (1920 con Douglas Fairbanks) era bello - non fosse altro , per il maggiore prestigio e l'autorità d'attore che l'interprete aveva – e la speciale coloritura che la distanza nel tempo gli ha dato, contribuiva ad accrescerne le suggestioni. Quanto a noi personalmente, un'insolita aspettativa, continuamente in allarme e sempre delusa ci ha guidati per tutte le due ore di proiezione: ci faceva spiare con attenzione inconsueta ogni particolare dell'inquadratura, ogni personaggio o cosa che entrasse nel fotogramma. Speravamo che Mamoulian, regista di grande talento, avesse lasciato in qualche scena, in qualche personaggio, in qualche particolare il segno del suo estro sbrigliato – dell'estro con cui descrisse i gangsters in City Streets o il finale Arrivano i nostri! Le sorgenti d'oro. Speravamo, insomma, che come tante altre volte, Mamoulian ripetendo la vicenda popolarescamente ingenua del difensore degli oppressi e del raddrizzatore di tutti, avrebbe saputo ricrearla con fantasia d'artista. Con gran delusione di chi s'aspettava siffatte cose da lui, Mamoulian ci ha dato solo un film movimentato quel tanto che il tessuto di rocambolesche avventure richiedeva, ma che appartiene alla più normale consuetudine americanistica...da: "Star: settimanale di Cinema e altri spettacoli" Vol. III n.9, Antonio Pietrangeli.,
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Palermo, L'Epos, 2001 , Zorro ,
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Roma, Play Press, 1999 , La maschera di Zorro,
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Milano, Sperling & Kupfer, 1998 , Sotto il segno di Zorro ,
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Milano, Mondadori, 1969 , Il ritorno di Zorro ,
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Roma, Variety Film, 1968 , I nipoti di Zorro …La vicenda ruota intorno ai fratelli Franco e Ciccio La Vacca che partono per la California, attratti dall'oro. Ma prima di varcare l'Atlantico vengono truffati dai soliti imbroglioni e costretti a sostare alle Canarie, ospiti di uno zio. Qui un giudice poco ligio alle leggi tiranneggia gli abitanti, invano ostacolato dal cugino di Franco e Ciccio. Anche loro si oppongono al giudice e rischiano addirittura la pena di morte: ma il cugino si trasforma in zorro e li salva con un rocambolesco intervento.La parte più debole è proprio quella parodistica, mentre il film si risolleva per le battute e la mimica dei due comici, e per la canzone "Zorro" di Piero Umiliani cantata da Dean Reed, che impersona ovviamente lo spadaccino...da: Carlo Scaringi, Zorro, Roma, Gremese, p. 46,