Zora la vampira
Nato nel: 1972 dalla matita di: Balzano Biraghi, Giovanni Romanini (amico e collaboratore di Magnus) dalla penna di: Giuseppe Pederiali sulle pagine di: "Edifumetto”
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Venezia, Corte del Fontego, 2011 , Dizionario dei film horror: dall'abbraccio del ragno a Zora la vampira ,
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Milano, Rizzoli, 2007 , Vietato ai minori: vamp e vampire: Jacula, Zora, Sukia e Yra ,
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Roma, Castelvecchi, 2005 , Le vampire: crimini e misfatti delle succhiasangue da Carmilla a Van Helsing ,
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Firenze, Cecchi Gori editoria elettronica home video, c2000 , Zora la vampira...Ad un certo punto di Zora la vampira si pensa che questi Manetti Bros sono dei grandi. Si pensa che il film è veramente sorprendente, ricco di idee, sincero, perfino raffinato, per certi aspetti. Poi, come spesso accade in questi casi, si capisce che da un certo punto in poi i nostri non sanno più bene che direzione dare al film e come tirare le fila di una vicenda che si indebolisce progressivamente. Ma questo non cancella quanto di buono visto fino a quel momento, e il film rimane di gran lunga, almeno per otto decimi, la cosa migliore prodotta in Italia negli ultimi tempi …… il protagonista, l'ottimo Chef Ragoo, nei panni del rapper Zonibie MC, idolatra il maestro Dario Argento come Doinel faceva con Balzac, ma sono omaggi che restano sostanzialmente inermi. Qui si percorrono altri territori. Se il tentativo del giovane cinema italiano di frequentare la giovane narrativa non ha prodotto grandi risultati, i Manetti sono andati alla fonte di quell'immaginario. E la fonte, come denuncia il titolo stesso, è quella del fumetto, di quel fumetto minore e 'deteriore' che è la vera eredità culturale della naja e della noia di tante adolescenze metropolitane …Ma il film è spazioso e generoso, caotico, se vogliamo, e c'è spazio e attenzione per tutti: per i Vampires di Carpenter e per le Subway estetizzanti di Besson, per lo sparpagliamento dei frammenti di un discorso amoroso (le tenerezze che si scambiano Zora e Dracula sono da antologia linguistica sulla frizione comica fra registri diversi), per Di Leo e Tarantino, per pornostar vestali, e per addii alla Caruso sul golfo di Napoli, per un coro di tossici che parte da Coppola per coinvolgere il von Trier del Regno (i due ragazzi down che dai sotterranei annunciano gli eventi). Per un vampiro manipolatore, per un extracomunitario romantico e devastante, per quella complessità che deriva da un atteggiamento lucido, anarchico e scanzonato...da: "Cineforum: quaderno mensile della Federazione italiana dei cineforum" n°399, Giacomo Manzoli,
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Milano, Edifumetto, 1978 , Zora: la vampira ,