Zio Tibia (Creepy)
Nato nel: 1982 dalla matita e dalla penna di: Katsuhiro Otomo sulle pagine di: “Young Magazine”
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Reggio Emilia, Editoriale Cosmo, 2023 , Creepy Presenta Bernie Wrightson,
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Reggio Emilia, Editoriale Cosmo, 2023 , Creepy Presenta Steve Ditko,
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Milano, Mondadori, 2020 , Creepshow ,
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Roma, 30 Holding, 2012 , La bottega che vendeva la morte ,
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Roma, Stormovie, 2005 , Creepshow …George Romero, il non dimenticato ma poco prolifico autore de la notte dei morti viventi, possiede invece questa consapevolezza, e la mette in mostra, con Creepshow, in misura addirittura esagerata. Nel senso che Creepshow, tutt'altro che un film poco interessante, risente di un eccesso di stilizzazione, di quel controllo lucido e teorico che ogni autore dovrebbe avere, ma con il quale è pericoloso giocare. L'ultima fatica di Romero, "slittamento " filmico di certo fumetto horror (Zio Tibia, era da noi chiamato), risulta alla fine oppressa dalla sua stessa cornice. La struttura episodica, ad esempio, induce qualche volta alla noia, ed il tipo stesso di linguaggio adottato da Romero- che muta di episodio in episodio con una capacità di trasformazione veramente singolare- si avvicina pericolosamente in queste occasioni a quello televisivo. Ciononostante, Romero è forse l'autore che, recentemente si è più avvicinato agli assunti landisiani, riuscendo- anche se solo in parte- a tingere la paura di ironia e di fascinazione, a renderci, con rapide "finte" in sede di scrittura, il disorientamento, lo spiazzamento, che da sempre accompagnano chi si accosta con mente lucida all'orrore.L'ironia è la cifra stessa dell'operazione romeriana. L'atteggiamento del distacco umorista in poche parole, si denota sui due livelli, quello puramente diegetico,- con una serie di "little stories" che si dipanano dalla vicenda stessa che fa da "cornice" a tutto il film- e quello linguistico...da: "Cineforum: quaderno mensile della Federazione italiana dei cineforum" n° 229, Stefano Bortolussi,
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Roma, Digital Studio Production, 2005 , Creepshow 2…Le storie di Stephen King (talora soggettista anche di fumetti dell'orrore) sono sceneggiate da George A. Romero per il secondo film tratto da Comics popolari. Sono tre episodi. Nel primo la statua di un vecchio indiano, posta all'ingresso di un drugstore diventa vera per uccidere i teppisti che avevano rapinato il negozio e assassinato i proprietari.Nel secondo due coppie avventuratesi in un lago per una nuotata fuori stagione, finiscono preda di un misterioso mostro dai viscidi tentacoli. Nel terzo una donna, di ritorno da una scappatella extraconiugale, investe un passante: sconvolta e preoccupata di venir scoperta dal marito, finirà per uccidersi……Anche in questo secondo film abbondano gli effetti orrorifici, in una tensione tuttavia artificiale inferiore alle atmosfere, anche angoscianti, che offrono certi fumetti...da: Carlo Scaringi, Fumetti di cinema, Roma,
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Bologna , Ermitage, 2004 , La piccola bottega degli orrori ,
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Creepy, mensile di fumetti, cultura e varietà, Milano, Edizioni Elfo, 1984
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Mad: la rivista umoristica per i matti e i mezzi matti: la rivista migliore in un campo dove non ne esistono altre , Milano, Edizioni Inteuropa, 1971