Frankenstein
Nel fumetto viene adattato dalla matita e dalla penna di: Dick Briefer sulle pagine della collana Classic Comic, 1940.
Romanzo gotico della scrittrice inglese Mary Shelley (1797-1851), moglie del poeta romantico Percy Bysshe Shelley (1792-1822), delle cui opere è anche curatrice. Frankenstein viene pubblicato anonimamente nel 1818 (con una prefazione del marito e una dedica al padre), ma nel 1823 esce in Francia una seconda edizione del romanzo, questa volta con il nome dell'autrice. Nel 1831, sempre sull'onda del successo del romanzo, viene pubblicata la terza edizione di Frankenstein, fortemente rivista dall'autrice. Nel cinema la prima proiezione risale al 1910 prodotto da Thomas Edison e diretto da James Searle Dawley
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Milano, Il Castoro, 2018 , Mary e il mostro: amore e ribellione: Come Mary Shelley creò Frankenstein,
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Milano, Bao Publishing, 2018 , Sherlock Frankenstein e la legione del Male ,
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Roma, E/O, 2015 , Frankenstein a Baghdad,
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Milano, Twentieth Century Fox home entertainment, 2016 , Victor : la storia segreta del dottor Frankenstein ,
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Milano, Koch Media, 2014 , I, Frankenstein,
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New York, DC Comics, 2013 , Frankenstein Agent of S.H.A.D.E. ,
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Milano, Sperling & Kupfer, 2012 , Frankenstein : l'immortale ,
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Milano, 01 distribution, 2008 , Frankenstein ,
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Milano, Sony Pictures home entertainment, 2005 , Frankenstein di Mary Shelley…Non è un caso che, nel romanzo, "la Creatura" impari a leggere su "Il paradiso perduto" di Milton, "Le vite" di Plutarco e "I dolori del giovane Werther". Addentando la mela della conoscenza si avvia la trasformazione di quell'essere senza padre da creatura assetata d'amore in mostro avido di sangue. Ormai "invischiato nel mondo della conoscenza" non può tornare indietro; volente o nolente il mostro, novello Adamo, deve sopportare le conseguenze della sua avida curiosità, naufrago nel caos e nella disperazione. D'altro canto non c'è niente di più distante della trasposizione cinematografica di Branagh dalla versione del 1931 in cui il mostro era Boris Karloff, fronte schiacciata e diafana, cicatrici a patchwork e bulloni sul collo. Tratto dall'opera di Mary Wollstonecraft Shelley del 1818 - romanzo epistolare in cui si alternano gli io narranti, da Walton a Frankenstein alle confessioni del mostro, il film di Branagh segue piuttosto fedelmente il testo letterario. Ma se il romanzo è caratterizzato da una indeterminatezza strutturale (un finale aperto, con il mostro che scompare sull'orizzonte di ghiaccio), la versione cinematografica risulta comunque più chiusa, compatta, monolitica. Tratto da: "Film Tutti i film della stagione" n°13, Monica Repetto,
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Grumo Nevano , Grifo edizioni, 2002 , Frankenstein di Mary Shelley ,
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Roma, Audino, 1994 , Kenneth Branagh,
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New York, University Microfilms International, stampa 1983 , A journey into darkness: the art of James Whale's horror films ,
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Metuchen, Scarecrow press, 1982 , James Whale ,
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Milano, Mondadori, 1982 , Frankenstein ossia Il moderno Prometeo,
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Frankenstein , Milano, Editoriale corno, 1980
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London, South Brunswick, Barnes, Tantivy Press, 1974 , Boris Karloff and his films,
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Milano, Twentieth Century Fox Home Entertainment, 1974 , Frankenstein junior... Il nipote del barone Frankestein è un medico che si occupa del sistema nervoso centrale e che si vergogna del suo nome e del suo antenato, ma il ritorno nel castello di famiglia e l'aiuto d'un assistente dalla gobba mobile lo convincerà a ritentare l'esperimento del nonno...…Brooks costruisce la sua migliore parodia preferendo il pastiche linguistico e il nonsense al grottesco delle maschere. Il gioco sul cinema diventa in questo modo un gioco di mimi e di sciarade, in cui il compito di far ridere è affidato al travestimento della parola: il nome della fantesca spaventa gli animali, quello del medico e del suo assistente vengono deformati, la voce del capo della polizia è incomprensibile e quella del mostro stona in un duetto canoro sul palco. Tratto da: "Segno Cinema" n° 105, Andrea Bellavita,
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New York, Universal, 1943 , Frankenstein contro l'uomo lupo ... Due ladri penetrano, una notte di luna piena, nella tomba di Lawrence Talbot, per derubare il cadavere degli oggetti preziosi. Forzata la bara, scoprono che il morto è in perfetto stato di conservazione e ricoperto di fiori d'aglio "contro il malocchio”.Non piu protetto dall'aglio e illuminato dalla luna, Talbot si risveglia e afferra la mano di uno dei ladri; l'altro scappa lasciando il compagno alla sua sorte…... E' di nuovo una notte di luna piena: Talbot si trasforma in lupo mannaro, fugge dall'ospedale e uccide un uomo……Il film è considerato quasi unanimamente il peggiore della serie, per la meccanicità e la debolezza dei momenti fantastici, accentuata da un insoddisfacente recitazione di Lugosi, ma i titoli di testa, in cui volute di fumo si compongono a formare i nomi del cast, e la sequenza della festa sono indimenticabili. Da: Teo Mora, "Storia del cinema dell'orrore", Roma, Fanucci, Vol.1, p.188,
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Milano, Fannucci Editore 1977 , Frankenstein…Cimitero. Si sta svolgendo un funerale a cui partecipano nascosti, il Dr. Frankestein e Fritz, il suo servo. Non appena il becchino ha finito di coprire la fossa e si allontana, i due dissepelliscono la bara e la conducono caricata su di un carretto, in un luogo deserto, dove pende da una forca un impiccato. Frankestein osserva il corpo fatto calare da Fritz a terra, notando che il collo è spezzato e il cervello da sostituire……Whale, che riesce a sposare nelle sue regie un pathos delirante con un gusto ironico per il grottesco, e Karloff, la cui recitazione, tutta gestuale e "cinematografica" anche sotto il pesante trucco di Pierce resta indimenticabile, fondano i canoni a cui l'horror sarebbe rimasto fedele: alla raffigurazione di un alieno irriducibile, cui tendevano Browning e Lugosi, si sostituisce il mostro "umano" patetico e simpatico. Lo stile di Frankenstein, come quello di molti horror del periodo, risente pesantemente, specie nell'illuminazione sfuocata e negli ambienti stilizzati e smisurati, dell'influenza espressionista, ma questa, a differenza del cinema tedesco dove si poneva come principio unitario dell'opera, si sfuma qui e si piega alle esigenze narrative. Tratto da: Teo Mora, "Storia del cinema dell'orrore", pag. 133, v. I.,
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Roma, Mosaico media, 1972 , Dracula contro Frankenstein ,
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Italia, Sinister Film, 1958 , La figlia di Frankenstein ,
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Italia, Sinister film, 1935 , La moglie di Frankenstein ,