Fossoli e poi …

Già luogo di detenzione per prigionieri inglesi, quindi centro di raccolta per gli ebrei, gestito dalla RSI, il campo di concentramento di Fossoli, nei pressi di Carpi, dal gennaio 1944 fu gestito direttamente dalle SS, che lo utilizzarono come base per la deportazione nel Reich di rastrellati ed ebrei.
Sul primo convoglio in partenza da Fossoli per Auschwitz, il 22 febbraio, c’era anche lo scrittore Primo Levi.
Tra i 5000 deportati che transitarono per Fossoli, molti provenivano dalle Caserme Rosse o dalle carceri di San Giovanni in Monte di Bologna, come il responsabile della Delasem Mario Finzi o il beato Odoardo Focherini.
Nel luglio 1944 partirono da Fossoli per Dachau e Mauthausen anche gli uomini rastrellati il 29 maggio nella razzia ordinata dal Podestà di Castel del Rio. Dal mese di agosto, con l’approssimarsi del fronte, il campo venne chiuso e trasferito a Gries (BZ). Nel 1973, nella vicina Carpi, fu inaugurato il Museo Monumento al Deportato, progettato dal Gruppo di architetti BBPR, due dei quali, Belgiojoso e Banfi, furono rinchiusi a Mauthausen.