La natura del parco
Quando, all'inizio del Messiniano (6,5 milioni di anni fa) il Mediterraneo prese ad asciugarsi, si formarono come delle immense saline naturali dove i minerali disciolti nell'acqua marina iniziarono a depositarsi. Su dei sottili strati algali incominciò a precipitare il gesso, che crebbe poi sotto forma di cristalli traslucidi, anche di notevoli dimensioni, detti selenite. Alcuni di questi lasciano intravedere le alghe su cui è iniziata la deposizione e, spezzati, si percepisce l'odore del gas originato dalla fermentazione di quei materiali organici rimasti intrappolati nella roccia.
(A. Zambrini, Guida ai sentieri del Parco della Vena del Gesso romagnola, Imola 2008, p. 13)
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L’agricoltura sostenibile nel Parco, Parco Regionale Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, 2005
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I calanchi del parco, a cura del Centro Villa Ghigi, 1996
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Giancarlo Marconi, I Gessi bolognesi: un piccolo omaggio alla biodiversità, in “Savena, Setta, Sambro”, 21 (2001), pp. 89-91
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La vena del gesso, a cura di Umberto Bagnaresi, Franco Ricci Lucchi, Gian Battista Vai, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 1994
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Le piante che vivono sul gesso, a cura del Centro Villa Ghigi, 1992
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Il fantastico mondo dei calanchi. Un aspetto ambientale da valorizzare, testo e foto di Mario Vianelli, in “Bologna. Mensile dell'Amministrazione comunale”, 3 (1989), pp. 25-27
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La collina di Bologna. Un patrimonio naturale per tutta la città e i suoi abitanti [...], Bologna, Comune di Bologna, stampa 1983
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Francesco Corbetta, Biotopizzare. La situazione esemplare dei gessi bolognesi, in “Il carrobbio. Rivista di studi bolognesi”, (4) 1978, pp. 155-166
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Il gesso selenitico. Osservazioni e esperienze, a cura del Centro Villa Ghigi, testo di Mariangela Cazzoli, disegni di Tiziana Gironi, s.l., Tipolito Cantelli, stampa 1992
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Gli affioramenti gessosi dell'Emilia-Romagna. Proposte di tutela, Bologna, Istituto per i beni artistici culturali naturali della regione Emilia-Romagna, stampa 1982