1914
Il 19 gennaio F.T. Marinetti tiene una conferenza all'Università, parlando dei danni della cultura umanistica e della necessità di formare tecnici invece che sapienti. La serata futurista al teatro del Corso, cui partecipano anche Carrà, Boccioni, Balilla Pratella e Russolo, viene interrotta dalle intemperanze del pubblico, compreso il proverbiale lancio di ortaggi.
Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Severo Pozzati, Giacomo Vespignani e Mario Bacchelli, espongono nei sotterranei dell'Hotel Baglioni. La mostra, momento cruciale per lo sviluppo dell'arte italiana, è aperta per un sol giorno, tra il 21 e il 22 marzo.
Alla mostra della Secessione romana una sala è dedicata ai pittori bolognesi. L'artista più rappresentato è Alfredo Protti, insieme a Garzia Fioresi. Gli artisti bolognesi appaiono all'avanguardia nel panorama italiano.
1917
Il 12 settembre muore in trincea il pittore bolognese Athos Casarini. Emigrato a New York nel 1909, era stato l'unico italiano presente nella famosa esposizione dell'Armory Show del 1913. Tornato in Italia, si era arruolato volontario nel 1915.
1918
Il 18 marzo esce su "Il Tempo" di Roma il primo articolo monografico su Giorgio Morandi. Ne è autore Riccardo Bacchelli, giovane scrittore bolognese.
1919
Severo Pozzati, partito per Parigi per un breve soggiorno, vi rimane invece fino al 1957, pur senza prendere mai la cittadinanza francese. Diviene famoso in tutto il mondo come grafico pubblicitario, con lo pseudonimo di Sepo.
1920
Il pittore e fotografo Guglielmo Sansoni organizza il proprio funerale per rinascere come Tato futurista. Dopo avere esposto alcune sue opere in una carrozza ferroviaria itinerante, apre a Bologna una casa d'arte. Nel 1925 seguirà Marinetti a Roma.
1924
Giovanni Romagnoli, già allievo dell'Accademia bolognese, vince a Pittsburgh negli Stati Uniti il premio internazionale Carnegie. Nello stesso anno espone con successo 19 sue opere alla Biennale di Venezia.
1927
Si inaugura il 20 gennaio, alla Casa del Fascio di Bologna, la Grande mostra di pittura futurista. Partecipano importanti artisti quali Boccioni, Balla, Prampolini. Dall'ambiente futurista bolognese provengono opere di Caviglioni, Tato, Sabattini, Ago, Alberti.
1928
Il 7 febbraio muore Adolfo De Carolis, famoso illustratore di D'Annunzio e da venti anni impegnato nella decorazione del Salone dei Quattrocento nel Palazzo del Podestà.
Il 12 giugno viene inaugurato solennemente, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, il grande monumento a Giosuè Carducci in marmo di Carrara, opera di Leonardo Bistolfi.
1930
In aprile a Giorgio Morandi viene assegnata per chiara fama la cattedra di Tecniche dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, incarico che ricoprirà fino al 1956.
1931
In maggio esce la rivista “Orto”, diretta dal pittore Nino Corrado Corazza e da Giorgio Vecchietti. Svolgerà un programma di poesia, critica d'arte e di costume, pubblicando disegni di parecchi artisti bolognesi: Corsi, Protti, Morandi, Romagnoli, Bertocchi, Colliva, Mascellani. Ospiterà inoltre numerose opere di Giovanni Poggeschi.
I pittori futuristi Caviglioni e Alberti organizzano al Circolo dei Giornalisti una mostra di aeropittura, inaugurata il 12 novembre da Marinetti e seguita da un grande "aerobanchetto di gastronomia futurista" presso la Casa del Fascio.
1933
Il 21 dicembre si ricostituisce nella sala degli Anziani di palazzo d'Accursio il Circolo Artistico Bolognese, già attivo alla fine dell'Ottocento. Affianca la sua attività promozionale a quella, più ufficiale, del Sindacato Fascista Belle Arti dell'Emilia Romagna, che dal 1929 propone esposizioni annuali di artisti locali.
1934
Lo storico e critico d'arte Roberto Longhi vince il concorso per la cattedra di Storia dell'Arte Medievale e Moderna all'Università di Bologna. La sua prolusione per l'apertura dell'anno universitario, il 1. dicembre, rappresenta un radicale ripensamento delle vicende e dei valori della pittura bolognese.
1935
Il pittore romano Virgilio Guidi sostituisce Augusto Majani sulla cattedra di pittura dell'Accademia. Proviene dall'Accademia veneziana ed è seguito da uno stuolo di allievi. Insegnerà a Bologna, pur continuando a vivere nella città lagunare, fino al 1961.
1936
Lo scultore bolognese Farpi Vignoli è premiato il 3 agosto a Berlino dal principe Umberto quale vincitore delle I Olimpiadi dell'Arte. L'opera prescelta rappresenta "Il guidatore di sulki".
1939
Gli artisti bolognesi Giorgio Morandi e Bruno Saetti partecipano con sale personali alla III Quadriennale di Roma. Saetti ottiene il primo premio per la pittura con il dipinto "Madre veneziana", Morandi vince il secondo premio con una "Natura morta". L'esposizione di Morandi, ricca di 42 oli e parecchi disegni e incisioni, risulterà fondamentale per la fortuna critica dell'artista.
1942
La prima galleria d'arte contemporanea a Bologna nasce in via Zamboni, di fronte all'Università, per opera dell'intraprendente pittore di origine umbra Giovanni Ciangottini. Le mostre della galleria sono dedicate a maestri del Novecento italiano, ma anche a giovani artisti locali.
Il pittore Carlo Corsi vince a Bergamo un premio riservato ai giovani. L'artista bolognese, nato nel 1879, ha ormai più di 60 anni!
1943
Tra maggio e giugno vengono arrestati alcuni esponenti del Partito d'Azione clandestino. Tra essi gli studiosi d'arte Giancarlo Cavalli, Francesco Arcangeli, Carlo Ludovico Ragghianti. Il 23 maggio anche il pittore Giorgio Morandi, frequentatore dei giovani arrestati, viene rinchiuso in San Giovanni in Monte. Sarà scarcerato dopo una settimana per intercessione di Roberto Longhi e Mino Maccari.
1945
Un gruppo di pittori bolognesi (Pompilio Mandelli, Carlo Corsi, Luciano Minguzzi, Ilario Rossi, Aldo Borgonzoni), assieme al critico Lamberto Priori, aprono presso la sede del Partito Liberale di piazza Mercanzia la Galleria di Cronache, orientata all'arte contemporanea.
1946
Nel padiglione della Direttissima alla Montagnola, divenuto nel dopoguerra sede dell'ANPI, l'Associazione Nazionale dei Partigiani, il pittore Ilario Rossi dipinge un grande murale sulla strage nazifascista di Marzabotto. All'esterno del padiglione sono collocate le statue di due giovani partigiani, fuse da Luciano Minguzzi con il bronzo del monumento equestre di Mussolini, già alla base della Torre di Maratona allo stadio Littoriale e demolito dopo la liberazione.
1948
La Prima mostra nazionale d'arte contemporanea, organizzata dall'Alleanza per la Difesa della cultura nel Salone del Palazzo del Podestà, provoca un duro intervento di Palmiro Togliatti su "Rinascita". Il leader comunista, sotto lo pseudonimo di Roderigo di Castiglia, definisce la mostra una "esposizione di orrori e di scemenze", suscitando clamorose polemiche tra gli artisti di sinistra.
Aldo Borgonzoni esegue in una sala della nuova Camera del Lavoro di Medicina un grande affresco dedicato alla vita e al lavoro dei contadini della bassa bolognese. Nel 1950 lo stesso pittore decorerà la Casa del Popolo di Vignola.
1950
Lo scultore Luciano Minguzzi, protagonista della bohème di palazzo Bentivoglio, si trasferisce a Milano. Sarà tra l'altro autore di importanti cicli plastici sulle porte del duomo di Milano e della basilica di San Pietro a Roma.
In maggio viene inaugurata, nella sede della Pinacoteca Nazionale di via delle Belle Arti, la Mostra della pittura bolognese del Trecento. Sotto la direzione di Roberto Longhi operano alcuni giovani esperti tra i quali Cesare Gnudi, Francesco Arcangeli, Gian Carlo Cavalli.
1951
Giovanni Korompay organizza nel palazzo del Podestà la "Mostra nazionale della pittura e della scultura futurista", con opere di 40 artisti, tra cui Boccioni, Balla, Prampolini.
1954
Con la grande rassegna dedicata a Guido Reni iniziano le Biennali d'arte antica ideate e dirette da Cesare Gnudi. Le mostre riguarderanno fino al 1968 i maggiori protagonisti della pittura bolognese ed emiliana del 6-700. Oltre che fare il punto criticamente sulla grande tradizione dell'arte locale, sulla scia dell'insegnamento di Roberto Longhi, le Biennali saranno una grande occasione di avvicinamento all'arte per il grande pubblico.
Il saggio di Francesco Arcangeli Gli ultimi naturalisti, pubblicato in novembre sul n.59 della rivista "Paragone", provoca entusiasmo nell'ambiente artistico bolognese, gettando le fondamenta di una sorta di movimento "informale" padano. Vi partecipano pittori da alcuni anni seguiti assiduamente e sostenuti dal critico bolognese: Mandelli, Morlotti, Romiti, Moreni, Bendini, Vacchi.
Apre i battenti in via Castiglione la galleria La Loggia, con la mostra “36 dipinti di maestri italiani”, a cura di Francesco Arcangeli. Diretta da Bruno Nanni e Maria Pederzini, la galleria svolgerà negli anni Cinquanta, un ruolo di aggiornamento per la cultura locale.
1957
Si tiene al Circolo di Cultura la mostra “14+1”, organizzata da Franco Lodoli. Vi partecipano, tra gli altri, numerosi artisti bolognesi dell'ultima generazione: Vasco Bendini, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Mario Nanni, Concetto Pozzati, gli scultori Ghermandi e Rimondi.
1958
Sotto la guida di Francesco Arcangeli iniziano le attività per il riordino della Galleria d'Arte Moderna nelle sale della Villa delle Rose in via Saragozza. La villa, donata al comune da Nerina Armandi dè Piccoli, aveva ospitato dal 1926 opere di arte moderna. In seguito, durante la guerra, era divenuta sede del comando tedesco e ospedale di fortuna, interrompendo l'attività museale.
In estate inaugura all'Antoniano la Biennale d'Arte Sacra, in concomitanza con la più famosa manifestazione veneziana.
1959
Viene istituito l'Assessorato alla Cultura del Comune. Il professor Renato Zangheri è il primo assessore alla Cultura in Italia. Nasce parallelamente una commissione artistica, che ha tra i componenti Arcangeli, Gnudi, Cavalli e come segretario Franco Solmi.
1960
Prima edizione del Muro Dipinto a Dozza Imolese. Vi prenderanno parte negli anni diversi artisti bolognesi, quali Giuseppe Gagliardi, Ilario Rossi, Emilio Contini, Concetto Pozzati.
1961
Per la prima volta un'opera di Morandi, donata da Francesco Arcangeli, entra a far parte delle Collezioni comunali.
1962
La mostra “Nuove prospettive della pittura italiana”, inaugurata nel mese di giugno a palazzo Re Enzo, fa il punto delle principali tendenze dell'arte contemporanea nel nostro paese. Partecipano tra gli altri Schifano, Angeli, Festa, Lo Savio.
Apre la galleria condotta da Tiziano Forni. All'inizio l'interesse prevalente è per l'Ottocento italiano.
1964
Il 18 giugno Giorgio Morandi muore nella sua casa di via Fondazza, dopo una breve malattia.
Contenuto inserito il 10 feb 2009
— Ultimo aggiornamento il 23 set 2009