Giuseppe Raimondi
C'è in me il bisogno, l'istinto di spendermi; di offrire la mia umanità, accesa sotto il viso pallido, a qualcuno: agli uomini, a un'idea ... posso dire di avere avuto degli amici; sempre li scelsi fra i maggiori di meriti e di età. In loro compagnia, venivo costruendo la mia vita.
Giuseppe Raimondi nasce a Bologna nel 1898. Il padre, di fede socialista, gestisce un negozio di stufe in piazza Santo Stefano, nei locali che furono del Caffè della Fenice. La madre gli trasmette "la materialità e la concretezza della parlata e del pensiero bolognesi". Frequenta il R. Liceo "Galvani" e da autodidatta entra in contatto con l'ambiente letterario cittadino.
Dopo l'esperienza della guerra mondiale, alla quale partecipa come soldato del Genio, fonda e dirige il periodico letterario "La Raccolta", animato da poeti e scrittori in divisa, desiderosi "di far rinascere la cultura dopo le tragedie della guerra". La rivista, arricchita da riproduzioni di opere d'arte contemporanea, dedica una rubrica fissa alle avanguardie europee. E' chiaro il suo intento di "sprovincializzare Bologna e l'Italia, aprendole a nuove soluzioni espressive".
Il modello della "Raccolta" sarà ripreso in parte dalla rivista "La Ronda", pubblicata dal 1919 al 1923, per la quale si trasferisce temporaneamente a Roma, come segretario di redazione. Ha qui l'occasione di frequentare autori quali Riccardo Bacchelli, Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli e di entrare in corrispondenza con poeti e scrittori europei come Guillame Apollinaire e Tristan Tzara.
Di particolare importanza è l'incontro con Cardarelli, maestro di stile ed esempio di ritorno ai classici. Del poeta di Corneto Tarquinia curerà nel 1962 la raccolta delle Opere complete. Dopo pochi mesi nella capitale ritorna a Bologna e da qui si sposterà raramente: gli riesce congeniale vivere "appartato fra le mura solide della città delle torri, ma con gli occhi che [guardano] fin sotto la gabbia della Tour Eiffel".
Nel 1926 conosce Leo Longanesi e per due anni collabora al periodico "L'Italiano" da lui fondato. Con lo scrittore romagnolo e il pittore Giorgio Morandi forma un trio di amici affiatati, che fa spesso capo alla fumisteria di Santo Stefano, divenuta nel tempo un recapito artistico-letterario di grande rilievo.
Molte delle sue opere sono di tipo autobiografico. Tra esse Galileo ovvero dell'aria (1926), Domenico Giordani. Avventure di un uomo casalingo (1928), illustrato da Longanesi per l'Italiano Editore, Il cartesiano signor Teste (Firenze 1928), Giornale ossia taccuino (1925-1930),
Assieme a Morandi, Arcangeli e Gnudi è arrestato nel 1943 come appartenete al gruppo azionista di Carlo Ludovico Ragghianti.
Nel 1949 pubblica Giuseppe in Italia (1949), che ripercorre la sua vita dalla nascita alla Liberazione di Bologna, forse il suo capolavoro. Con Notizie dall'Emilia, anticipato nel 1946 da Anni di Bologna: 1924-1943, vince nel 1954 il premio Viareggio.
La corsa riprende con quelli che formano il periodo durato fino a ieri, i libri arrivati in gruppo, come si vede nelle gare ciclistiche. "Le nevi dell'altro anno", "Il nero e l'azzurro", "Ligabue come un cavallo", che s'aggancia alla storia dell' "Ingiustizia". E l'ultimo a passare il traguardo segnato per terra: "La Chiave Regina".
Pubblica inoltre scritti e saggi critici dedicati ad artisti, come l'importante monografia su Filippo De Pisis del 1952, il volume di ricordi Anni con Giorgio Morandi (1970), il romanzo Ligabue come un cavallo (1971).
Il 10 ottobre 1978, nella sala dello Stabat Mater, riceve l'ambito premio "Archiginnasio d'oro", destinato a cittadini benemeriti nel campo della cultura e dell'arte. Muore a Bologna nel 1985.
- Andrea Battistini, Forme di classicismo eretico: il caso di Bologna, in: Atlante dei movimenti culturali dell'Emilia-Romagna. Dall'Ottocento al contemporaneo, a cura di Piero Pieri e Luigi Weber, Bologna, CLUEB, 2010, p. 21
- Maria Letizia Bramante Tinarelli, L'ambiente letterario del primo cinquantennio, in: Bologna Novecento. Un secolo di vita della città, a cura di Maria Letizia Bramante Tinarelli, Castelmaggiore, FOR, 1998, p. 58
- Dizionario dei bolognesi, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1989-1990, vol. 2., p. 424
- Carlo Donati, Strada Nove. La via Emilia e le sue curve, Ancona, Affinità elettive, 2020, vol. 1., pp. 232-233
- Giuseppe Raimondi fra poeti e pittori, mostra di carteggi, Bologna, Museo civico 28 maggio-30 giugno 1977, Bologna, Alfa, 1977
- Pompilio Mandelli, Via delle Belle Arti, ed. accr. e corretta, San Giorgio di Piano, Minerva Edizioni, 2002, p. 34, nota 3
- Clelia Martignoni, Giuseppe Raimondi, in: Atlante dei movimenti culturali dell'Emilia-Romagna. Dall'Ottocento al contemporaneo, a cura di Piero Pieri e Luigi Weber, Bologna, CLUEB, 2010, vol. 2., pp. 37-43
- Clelia Martignoni, "La Raccolta" (1918-1919), in: Atlante dei movimenti culturali ... cit., vol. 2., pp. 7-11
- Giuseppe Raimondi, Anni con Giorgio Morandi, Milano, A. Mondadori, 1970
- Giuseppe Raimondi, Giuseppe in Italia, 2. ed., Milano, A. Mondadori, 1957
- Giuseppe Raimondi, La lanterna magica. Racconto e memoria, Milano, A. Mondadori, 1975, p. 86
- Giuseppe Raimondi, I tetti sulla città. 1973-1976, Milano, A. Mondadori, 1977
Internet:
- Treccani.it - Voce: Raimondi, Giuseppe - di Annarita Zazzaroni - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 86 (2016)
Luoghi
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Bar Nazionale - Libreria Feltrinelli piazza di Porta Ravegnana, 1, Bologna
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Teatro del Corso - Casa Aliprandi via Santo Stefano, 31
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Caffè di San Pietro via dell'Indipendenza, 7
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Caffè della Fenice - Bottega del fumista via Santo Stefano, 15. Bologna
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Liceo Galvani via Castiglione, 38
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Casa - Via Arienti via Arienti, 40. Bologna
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Carcere di San Giovanni in Monte piazza San Giovanni in Monte , 2
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Albergo Giardinetto piazza XX Settembre
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Casa-studio di Giorgio Morandi via Fondazza, 36
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Biblioteca circolante Brugnoli via Castiglione, 5
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Palazzo - Via dei Mille - Giornale del Mattino via dei Mille, 18
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Caffè della Barchetta via Farini, 2
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Casa - Via Marsala via Marsala, 17