Shakespeare Pop
A 400 anni dalla sua morte, la presenza di Shakespeare nel nostro immaginario culturale è talmente pervasiva che ormai non la si avverte neppure.
Shakespeare, i suoi personaggi, le sue opere sono ovunque, e se non li vediamo è solo perché sono mascherate, stravolte o non sappiamo riconoscerle.
Fiction televisive, film improbabili e grandi capolavori del cinema, sketch umoristici di dubbio gusto o dal fine umorismo: prima o poi c'è sempre qualcuno che parla come Amleto, che cita più o meno fedelmente Shakespeare, che ama o dice di amare come Romeo e Giulietta.
A cosa si deve questa immensa popolarità che ha sfondato le mura della cultura alta per invadere (o forse per tornare) in territori condivisi da un pubblico di massa? È implicita nelle opere, è frutto di un'industria culturale consapevole tutt'a un tratto che Shakespeare vende o è un equivoco che rischia di oscurare definitivamente la grandezza di Shakespeare?
E quali conseguenze ha questa popolarità sul nostro modo di leggere, di ascoltare, guardare studiare Shakespeare oggi?
Sabato 23 aprile, anniversario della morte del Bardo, alle 11 in Auditorium Enzo Biagi un incontro a cura di Gino Scatasta, professore di Letteratura Inglese dell'Università di Bologna, per celebrare la grandezza letteraria di William Shakespeare e il suo impatto sulla cultura popolare contemporanea.
L'incontro è realizzato in collaborazione con il Dipartimento LILEC dell'Università degli studi di Bologna.
Shakespeare Pop rientra nella campagna di promozione alla lettura “Il maggio dei libri 2016”.
Tanti altri sono gli incontri, a cura della Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione dell'Università di Bologna, che nelle prossime settimane saranno dedicati al quarto centenario della morte di William Shakespeare, qui il calendario completo degli incontri shakespeariani a Bologna.